Prebenda

pre-bèn-da

Significato Beneficio patrimoniale ecclesiastico che assicura una rendita; notevole guadagno conseguito con poco lavoro in virtù di un incarico

Etimologia dal latino praebenda ‘cosa da somministrarsi’, gerundivo femminile singolare di praebere ‘offrire, fornire’.

Quello della prebenda è un concetto che nasce in ambito ecclesiastico, e che più che mai torna utile padroneggiare al giorno d’oggi.

La prebenda era il patrimonio che la Chiesa forniva a chierici e laici in modo da sostenerli con una rendita negli uffici che erano loro affidati. Infatti il termine latino significa letteralmente ‘cosa da somministrarsi’. Uno stanziamento necessario, ma facilmente pervertibile. Il fatto che fosse una delle vie maestre del nepotismo per arricchire i parenti e per consolidare le schiere clientelari senza che fosse loro richiesta, in sostanza, alcuna onerosa contropartita, ha aperto la via a un uso generale anche in ambito secolare.

Così la prebenda diventa il guadagno (tendenzialmente lauto) ottenuto senza gran lavoro e senza fatica in virtù di un incarico sinecura, formale. Le poltrone del consiglio d’amministrazione della società pubblica possono diventare mala merce di scambio politico per via delle ricche prebende che garantiscono, il mecenate attribuisce prebende ad artisti e scienziati perché possano seguire i loro progetti, si contesta al dirigente la prebenda di cui suo figlio gode in virtù dell’assegnazione di un ufficio creato ad personam.

Un concetto interessante e cardinale, che abbraccia il crinale fra l’opportunità o la necessità di un sostegno e il parassitismo clientelare.

Parola pubblicata il 14 Agosto 2016