Pronostico

pro-nò-sti-co

Significato Predizione, previsione

Etimologia dal latino prognòsticum, che è dal greco prognostikón, neutro sostantivato dell’aggettivo prognostikós, derivato di prognosis ‘previsione, prescienza’.

Ci vengono subito in mente le scommesse sportive - qual è il pronostico, a quanto le danno? Ed è curioso, vista la vastità ambivalente della parola.

Vastità, perché il pronostico ci parla in maniera essenziale di ciò che è previsto, e quindi spazza tutto il futuro che può essere traguardato, ogni specie di prescienza che se ne possa avere; ambivalente perché il pronostico va dalla proiezione calcolata al presagio di naso, si fonda sul dato oggettivo e misurato o sull’impressione inafferrabile; una componente di predizione veggente c’è volentieri ed è storicamente sostanziosa, ma non è necessaria. Insomma, quella del pronostico è una realtà molto più complessa e articolata della sua sorella che ha fatto medicina e che è decisamente più inquadrata, la prognosi.

Su quali siano i pronostici del tempo per il fine settimana ci si può informare dall’aeronautica militare o dai reumi dello zio Isidoro; fatto l’esame scritto ci viene chiesto quale sia il pronostico, se crediamo insomma di aver fatto bene o male; l’amico che fa le carte formula sempre dei pronostici suggestivi che inventa di sana pianta. E come abbiamo già visto accadere (pensiamo giusto al presagio ), il termine che indica la previsione si estende a significare l’indizio che la suggerisce: il forte mal di pancia non è un buon pronostico per una notte serena, il vento umido è pronostico di pioggia, un tono più aspro è già pronostico di un litigio imminente.

Parola di bello smalto, perché pur avendo quell’ascendenza quasi misterica, la prescienza della prognosis, si cala in tutte le intelligenze quotidiane, alte o basse, che vogliono cercare di afferrare il futuro prima che arrivi.

Parola pubblicata il 24 Giugno 2018