Recupero

re-cù-pe-ro

Significato Ritrovamento di qualcosa che si credeva rubato, disperso; rimonta, riduzione di uno svantaggio; reinserimento; raccolta e riuso

Etimologia dal latino recuperare, composto di re- ‘indietro’ e càpere ‘prendere’.

Questa parola è uno specchio d’acqua tranquillo, che nasconde una forza vitale impressionante.

Nasce dal verbo latino capere, cioè ‘prendere’: un verbo fondamentale, usato dai nostri avi senza soluzione di continuità per millenni. Tant’è che si è usurato, affacciandosi all’italiano con forme diverse - dal ricevere al ricoverare. Il suo significato, poi, così scontato, ha delle articolazioni sorprendentemente complesse, il cui disegno spesso ci sfugge.

Quest’azione del ‘prendere indietro’ si traduce innanzitutto in un ritrovamento di qualcosa andato perduto o rubato, o di qualcuno che era disperso: si parla della medaglia che l’ufficiale di marina si è meritato per lo sprezzo del pericolo nel recupero di naufraghi, dell’amico che non vorrebbe lavorare al recupero crediti, al recupero di un tesoro archeologico a lungo cercato, al recupero della forma fisica dopo la convalescenza.

È quindi un riacquisto e un salvataggio, descritto dal moto semplice di un prendere che è avvicinamento e accoglimento. E questo carattere diventa fulgente nel vasto significato di ‘riduzione di uno svantaggio’, che si può declinare nel recupero scolastico, nel recupero in volata del ciclista, così come in quello di ‘reinserimento’ - per cui si recupera il tossicodipendente, si recupera il violento, si recupera il disilluso.

Chiave di volta di questo arco semantico è il recupero quale raccolta e riuso - un’immagine semplice, che con una certa schiettezza comprende tutte le altre, nel perché riacquistare, perché salvare, perché uguagliare, perché reinserire.

Parola pubblicata il 07 Marzo 2017