Sinestesia

si-ne-ste-sì-a

Significato In medicina e psicologia, fenomeno per cui alla stimolazione di un senso corrisponde la percezione da parte di più sensi distinti; figura retorica che consiste nell’associazione di parole relative a sfere sensoriali diverse

Etimologia dal greco sýn ‘con’ e aisthánomai ‘percepisco’. Percepisco insieme.

Questo termine descrive innanzitutto un fenomeno medico e psicologico estremamente interessante: in certi casi, o dalla nascita, o per effetto di lesioni, di malattie o di sostanze stupefacenti, può capitare che una persona percepisca con più sensi alcuni stimoli sensoriali che invece ne interessano uno soltanto - o che a un particolare concetto associ uno stimolo sensoriale. Ad esempio, rumori o note musicali possono avere un colore o evocare una sensazione tattile, come anche lettere o numeri. Ciò è dovuto a una particolare interazione fra le aree del cervello, fittamente collegate fra loro.

Il nesso fra sensi diversi è molto ricorrente, nella lingua. In poesia, la sinestesia è un cavallo di battaglia che viene cavalcato da millenni, quale forma di metafora straordinariamente coinvolgente, che riesce a esprimere con immediatezza un sentire complesso e altrimenti inafferrabile. Ma non si deve credere che questa figura retorica sia confinata nell’empireo della poesia: i nostri discorsi ne sono pervasi. Un vino può essere morbido o ruvido, un colore può essere freddo, caldo o anche squillante, un suono può essere brillante, scuro, aspro, il calore può essere dolce, il freddo può essere duro. Tutte queste, sono sinestesie. Espressioni intelligenti e penetranti, che ci ricordano che siamo un uno articolato, e che tutti i canali delle nostre percezioni concorrono, insieme, a formare le nostre immagini mentali, e il modo con cui interpretiamo la realtà.

Dopotutto, se domando di che colore è il giovedì, quasi tutti hanno una risposta.

Parola pubblicata il 02 Settembre 2015