Albedo
al-bè-do
Significato Parte interna e spugnosa della buccia degli agrumi, di colore bianco; frazione di luce che viene riflessa da un corpo rispetto a quella che lo colpisce
Etimologia dal latino albedo ‘bianchezza, candore’, derivato di albus ‘bianco’.
Parola pubblicata il 18 Dicembre 2016
Botanica e astronomia si contendono questa parola - la cui immagine fondamentale è semplice e purissima: il candore.
Il suo primo significato, che in questa stagione ci torna particolarmente buono, indica quella pellicola spugnosa e bianca nella parte interna degli agrumi: l’albedo è la nemica giurata dei limoncellisti domestici, capace di mandare in amaro il liquore, e i più schizzinosi passano lunghi minuti a pulire gli spicchi di arance e mandarini da ogni traccia di albedo.
Il secondo significato ha un respiro scientifico più marcato: l’albedo è la frazione di luce che viene riflessa da un corpo. In particolare, si parla di albedo in relazione ai corpi celesti che non brillano di luce propria, e che rimandano una quantità di luce differente a seconda della loro costituzione. Il valore dell’albedo è compreso fra i limiti di zero (la luce non viene riflessa) e uno (tutta la luce viene riflessa). Ad esempio, nel nostro sistema solare, il pianeta con l’albedo più notevole è Venere (circa 0,6-0,7); curiosamente la luna, per quanto ci appaia luminosissima, a causa della sua superficie scabra e polverosa ha invece un’albedo miserabile: appena lo 0,07, il che vuol dire che riflette sette centesimi della luce che riceve - la metà dell’albedo di una lavagna. La Terra ha un’albedo globale di poco inferiore allo 0,4, ma di zona in zona l’albedo varia sensibilmente: praterie, mari e ghiacciai riflettono in maniera diversa la stessa luce che ricevono.
Una parola dai significati esatti, il primo più spendibile il secondo più fascinoso, ma parimenti capaci di schiudere importanti elementi di pensiero.