Becchino

bec-chì-no

Significato Chi è addetto a seppellire i morti

Etimologia derivato di beccare.

Che il becchino ci debba entrare in qualche maniera col becco e il beccare può sembrare strano ma è evidente, anche perché seduto poche parole più in là c’è il beccamorto. Resta da capire che cosa c’entri.

No, non si deve far volare l’immaginazione coi corvi e gli avvoltoi che letteralmente beccano i morti: si deve prendere il verbo ‘beccare’ con la disinvoltura con cui lo usiamo ogni giorno senza pensarci. Se becco una menzione d’onore, o mi becco un raffreddore, se mi becchi mentre ripulisco la vaschetta di gelato, questi usi declinano figuratamente il senso originario del beccare: prendere col becco. Prendere (con una certa rapidità). Questo è il significato piano che sorregge nascostamente gran parte dei significati del beccare.

Il beccamorto è quindi la persona che prende (quasi acchiappa) i morti: ma è un nome che al nostro orecchio suona spregiativo. In effetti ‘beccare’ nel senso di ‘prendere’ non appartiene proprio a un registro elevatissimo, ma l’essere popolare non lo rende oltraggioso. C’è un altro elemento che rende oltraggioso il nome ‘beccamorto’: il nome della morte, l’evocazione del cadavere — che è tabù. Infatti il sinonimo ‘becchino’, che coglie quel prendere, quel beccare i morti, e lo assolutizza in un’antonomasia facendone un mestiere attraverso il suffisso ‘-ino’, è molto più neutro. Non parla esplicitamente di morti.

Il becchino, mantenendo un tono popolare che il necroforo non ha, e più diretto dell’indicazione generale degli addetti delle onoranze funebri, sconta però un piccolo difetto: il mestiere non si esaurisce più nel ‘prendere il morto’. Si è fatto diverso e un po’ più raffinato rispetto a quando la parola è nata. Quando? Le prime attestazioni sono fra il 1348 e il 1353: gli anni della peste nera.

Parola pubblicata il 21 Agosto 2019