Oltraggio

ol-tràg-gio

Significato Offesa grave, violazione di una norma

Etimologia dal francese antico oltrage, derivato di oltre, dall’avverbio latino ultra.

L’oltraggio sa essere più versatile di quanto possa sembrare.

Il suo significato etimologico, nei secoli, è stato potato in maniera sistematica: sarebbe pianamente qualcosa ‘che va al di là’, oltre, ma la selezione ha privilegiato un oltraggio negativo. Diciamocelo, oggi se guardiamo l’oltraggio ci ritroviamo davanti un mazzo di violazioni di norme, offese, incontinenze - tutti casi in cui il ‘passare il segno’ non è particolarmente plaudito. Anzi descrive volentieri atti molto seri, atti violenti, aggressivi, atti gravi, atti smodati. Oltraggiose le dichiarazioni pronunciate dal politico che sputa su un’intera categoria, oltraggioso il crimine che schiaccia la dignità altrui, e certe scelte di vita sono un oltraggio alla sostenibilità ecologica, e il tempo oltraggia l’opera d’arte fragile.

Ma con un po’ di ironia si può cercare di ridare spessore all’oltraggio: ciò ‘che va al di là’ può essere smaccatamente positivo - la vita non è mica solo perimetri da non valicare. Il risultato dell’atleta è un vero oltraggio, e distanzia incolmabilmente i concorrenti; commentiamo il film che ci ha entusiasmato dicendo che certe trovate sono di un’intelligenza oltraggiosa; l’invenzione semplice e oltraggiosa rivoluziona un campo. Tutti casi in cui l’oltraggio non solo è il superamento positivo di un limite, ma evocando l’offesa dipinge quasi un bene così ammirevole da essere un oltraggio per invidia altrui.

C’è tanto, in questa parola, e non va appiattita su espressioni stereotipate o sussiegose: ricordiamo che all’ultimo del Paradiso Dante la tira in rima - e l’oltraggio di cui parla, che fa cedere la sua memoria, è la vista di Dio.

Parola pubblicata il 05 Settembre 2018