Conciliante

con-ci-liàn-te

Significato Accomodante, aperto, flessibile, disposto all’accordo

Etimologia participio presente del verbo conciliare, voce dotta recuperata dal latino conciliare ‘unire, congiungere’, che è da concìlium ‘assemblea’, derivato di calare ‘annunciare, chiamare’.

Se diciamo che una parola si trasforma molto nel tempo, di solito pensiamo a mutazioni morfologiche notevoli, a slittamenti di significato che la trasportano fra ambiti eterogenei e distanti. Ma ci sono trasformazioni profondissime che, oltre ad essere rapide, sui dizionari si notano appena.

Se ‘conciliare’ significa mettere d’accordo, il conciliante sarà conseguentemente chi ha la tendenza presente all’accordo, ed è perciò accomodante, aperto, flessibile. Questo è quello che pensiamo oggi, e solo alcuni dizionari più avanzati e aggiornati lo hanno iniziato a recepire.

Se andiamo a vedere come era inteso il conciliante dapprima (dopotutto è attestato solo dagli anni ‘70 dell’Ottocento, non ha una storia millenaria), si vede subito che è irrimediabilmente stretto a concetti come arrendevole, cedevole, compiacente.

Ora, se diciamo che dopo un primo confronto rigido abbiamo ricevuto un’apertura conciliante, non ci figuriamo quell’apertura come arrendevole, fradicia, volta a lisciarci, condiscendente, compiacente. La vediamo possibilista, ci porge il rametto d’ulivo, ammette spazio e margine, è perfino cortese.

In altri termini, il conciliante ha trasformato un profilo un po’ debole e viscido in un profilo maturo e calmo. Non è più in antitesi alla rigida virilità con cui evidentemente un tempo s’intendeva dovessero essere condotti i confronti: è più astuto, mercanteggia, coopera. Nel bene è un atteggiamento che porta risultati più prosperi, nel male è eccezionalmente più pericoloso dell’inflessibile che grugnisce e stringe i pugni.

Torniamo dalla persona con cui non vogliamo litigare con delle parole concilianti e un piccolo regalo, il messaggio conciliante del politico copre il lancio del siluro, ed è conciliante la protesta ricca di aperture e di spunti propositivi.

Dopotutto, l’immagine su cui si regge il conciliare latino è l’unire, il congiungere — e anzi, più precisamente è il chiamare insieme. E il conciliante, pur conservando estrinseche doppiezze, racconta un atteggiamento che prendendo atto delle divergenze accomoda l’unità.

Parola pubblicata il 14 Maggio 2020