Democrazia

de-mo-cra-zì-a

Significato Forma di governo basata sulla partecipazione di cittadini uguali, in cui il potere è esercitato dallo stesso popolo per mezzo di rappresentati liberamente eletti

Etimologia dal greco: democratia composto di demos popolo e cratos potere.

In tempi bui è facile avere la vista offuscata, e la stessa considerazione della democrazia può riuscire scossa.

Ciò che sfugge nei latrati e nelle contingenze scure del momento è che la crisi è la vera pietra angolare della democrazia, il bastione più ardito e avanzato, il torrione più alto e solido: è davvero una forma di governo, anzi, più in alto, una forma di cultura in cui il mantenimento dell’assenza di gerarchie sociali, la lotta per questo mantenimento, e per conquistare o difendere benessere e diritti civili, e la minaccia di questi, la proposta luminosa e lo squallido discreditamento delle rappresentanze, i rivolgimenti che sparigliano le camarille e le camarille che tentano di reimporsi, lo scorrere e il cambiare continuo e grave nella dialettica dei tempi - in cui tutto questo e solo questo - può assicurare, con la sua fluidità, la libertà per ciascuno di trovare il proprio posto in un mondo che sia la stessa barca per tutti.

Così come esistono le primavere democratiche di alfabetizzazione, interesse, pensiero indipendente, senso di collettività, ne esistono gli inverni - in cui la richiesta collaborazione di tutti per generare di volta in volta il miglior cambiamento non ha riscontro qualificato. Ma la democrazia resta per vocazione voce uguale della maggioranza e della minoranza, forza del debole e obbligo nobile del forte, condivisione della diversità in ogni suo contributo - e quelle che ci paiono le sue derive o i suoi difetti strutturali sono le sue occasioni di maturazione (le nostre occasioni), la cui portata è decisa dal valore culturale che esprimiamo innanzitutto come singoli.

Dopotutto, se una spirale vortica in un circolo vizioso, in uno virtuoso potrà pure vorticare.

Parola pubblicata il 14 Febbraio 2012