Golena

go-lè-na

Significato Terreno pianeggiante fra il letto di magra del corso d’acqua e il suo argine

Etimologia etimo incerto, forse vicino a gola, forse derivato dal francese garenne ‘terreno incolto’.

Un’altra parola poco nota che ci racconta qualcosa di familiare, da riconoscere — e che in particolare parla del nostro rapporto coi corsi d’acqua.

Quando passando sul ponte ci affacciamo di sotto, sul fiume in magra, lo vediamo scorrere placido: su un lato, o entrambi i lati, la striscia di un verde praticello si stende fra l’acqua che lo lambisce e la spalla alta dell’argine. Quel terreno piano e sgombro che si apre là sotto è la golena.

Può avere dimensioni contenute, specie se artificiale, giusto pochi metri di larghezza al livello dell’acqua; invece alcune, pensiamo a quelle del Po, possono essere vaste abbastanza da accogliere interi boschi, fra fiume e argine.

Nelle nostre vite sono dei presidî di lentezza. Non solo perché durante la pausa pranzo, o quando si esce a parlare con l’amica, si può scendere dall’argine e distendersi sull’erba morbida di una terra fluviale fertile che spicca contro i piani asfaltati — luoghi liberi che riescono a defilarsi, ad essere riserva. Ma anche perché mantiene lento il corso dell’acqua.

La golena, facilmente inondabile, dà la possibilità a una piena di espandersi in larghezza, senza che l’acqua si ritrovi forzata in velocità rapinosa fra argini stretti, che le farebbe strappare e schiantare ciò che incontra sul suo corso, e infine riempire precipitevolissimevolmente gli invasi e i fiumi in cui finisce.

Secondo alcuni linguisti è da collegare a ‘gola’, quasi descrivesse la gola fra gli argini, secondo altri invece è da collegare al francese garenne, che descrivendo un terreno incolto può abbracciare il senso di terreno lasciato al fiume. Sembra sicuro, comunque, che il termine nasca in ambito padano, specie veneto, proprio fra Adige e Po, dove si trovano le più maestose.

Non banchine di transito e scarico, non vie sugli argini: le golene — ampie e lievi anche nel suono del loro nome — sono vie eventuali per l’acqua, e per il resto del tempo spazi fermi per germani, rospi e persone.

Parola pubblicata il 25 Maggio 2020