Manovra
ma-nò-vra
Significato Insieme di operazioni, procedura, specie volto a far funzionare una macchina; nel linguaggio militare evoluzione, spostamento di un’unità; iniziativa, insieme di azioni spregiudicate volte a raggiungere uno scopo
Etimologia dal francese manoeuvre, dal latino medievale manuopera, propriamente ‘lavoro (opera) fatto con la mano (manu)’.
Parola pubblicata il 22 Dicembre 2018
Si sente subito che nella manovra c’è la mano, e la pulizia di un etimo che ce la racconta come un’opera di mano è superba. Mica è un concetto minuto, questo. E vediamo subito che c’è un che di macchinoso, nella manovra; sia perché nasce come insieme di operazioni per far funzionare una macchina (nel XVII secolo), sia perché ci parla di macchinazioni. C’è abilità anche d’ingegno, in quest’opera di mano.
È una manovra quella che fa il medico con decisione per ridurre in sede una spalla lussata, è una manovra quella del camionista che entra in retro nel traghetto roteando con grazia da ballerina, è una manovra quella disposta dal comandante per portare in offensiva una sua unità. E in questi casi il colore della manovra, nella sua intensità pratica di presa, dita e polso, è piuttosto neutro; ma può anche tingersi di malizia, se parliamo delle manovre con cui vengono distratti capitali, delle manovre di palazzo con cui si manipola un consenso, delle manovre volte a infangare una reputazione specchiata: l’abilità della manovra si può esprimere su livelli diversi, più o meno occulti, più o meno illeciti - perciò è una parola che conserva volentieri un’ambiguità di giudizio. La mano è doppia e spregiudicata, santa o svelta.
Curiosamente (perché è una diatriba ormai sepolta) nell’Ottocento, cioè nel secolo in cui effettivamente ha preso piede in italiano, il termine ‘manovra’ è stato osteggiato fieramente perché mutuato dal francese - derivazione che oggi il nostro orecchio non coglie più. Con la serenità di un paio di secoli ammucchiati nel mezzo, piuttosto, possiamo apprezzare il tratto ruspante del latino medievale (di attestazione carolingia) che compone con semplicità la manuopera. E davvero grazioso è anche il modo in cui la manovra, anzi le manovre diventano nel lessico marinaresco le cime, le corde, i cavi dei velieri: fissi o mobili, servono a manovrare o sono manovrati, e con la vivacità della lingua viva diventano essi stessi manovre.