Mutria

mù-tria

Significato Espressione del viso corrucciata per sdegno o malumore

Etimologia etimo incerto; forse dal greco moderno: moutra, plurale di moutro faccia, muso.

Non è una parola che capita di trovare spesso, ed è propria di un gusto letterario. La mutria è l’espressione accigliata del volto: può essere dovuta a superbia e sdegno (pensiamo alla mutria del marchese in fila alle poste) o genericamente figlia dal malumore (pensiamo alla mutria del bambino che non può andare al parco perché piove). Non è semplicemente un’espressione antipatica: è l’esilio di ogni simpatia.

In particolare questa parola viene usata nel caso in cui l’espressione accigliata di una persona sia la consueta espressione del suo volto: davanti a uno smacco cocente e inaspettato posso murarmi dietro una singolare mutria, ma più probabilmente impiegherò questa parola nel descrivere Tizio, che si presenta alla festa sfoggiando la sua solita mutria, o Caio, collega di lavoro un po’ borioso che finché sta in ufficio non mostra altro che una solida mutria (ma fuori di lì è una pasta, lo sanno tutti).

Il rischio insito in questa parola non è l’uso improprio: volenti o nolenti, di mutrie se ne vedono tante ogni giorno, e non sono difficili da riconoscere; piuttosto, è quello di non essere capiti. Bisogna accertarsi che chi ci ascolta o legge conosca questa parola, altrimenti, pensando a un erroruccio, rimarrà interdetto a chiedersi che cosa c’entrino col nostro discorso le nutrie - animali, invece, assolutamente simpatici. (Caio ha una nutria?)

Parola pubblicata il 14 Aprile 2014