Palmento
pal-mén-to
Significato Macina da mulino; grande vasca usata per la pigiatura dell’uva e la fermentazione del mosto
Etimologia etimo incerto; forse dal latino pavimentum ‘pavimento, selciato’.
Parola pubblicata il 13 Settembre 2017
pal-mén-to
Significato Macina da mulino; grande vasca usata per la pigiatura dell’uva e la fermentazione del mosto
Etimologia etimo incerto; forse dal latino pavimentum ‘pavimento, selciato’.
Parola pubblicata il 13 Settembre 2017
Non giriamoci intorno. Qui si sa che cosa vuol dire “mangiare a quattro palmenti” (che statisticamente esaurisce l’uso del termine ‘palmento’) ma non si sa da dove venga questa espressione.
Ebbene, è un po’ imbarazzante vedere come la storia vivacissima di una parola, e il suo vivacissimo uso, si siano cristallizzati in un’espressione del genere - bella e colorita, ma ormai infeconda. Il palmento, nell’accezione che più ci interessa, è la macina del mulino ad acqua. Macinare a due palmenti voleva dire, quindi, macinare con due mole, in maniera certo più rapida ed efficace che a un solo palmento. Tradizionalmente, in senso figurato, questa aggiunta di palmenti aveva di volta in volta un significato diverso. Ad esempio si poteva intendere che chi macinava a due palmenti stava facendo un doppiogioco, il marito che macinava a tre palmenti aveva un’amante (anche perché portare il grano a palmento, ovviamente, aveva pure un significato sessuale). Ma soprattutto, vista l’affinità ideale fra il macinare e il masticare, macinare a due, a tre o perfino a quattro palmenti, come diciamo oggi, diventava un mangiare con crescente foga. E questa è la nostra eredità, per cui butta mezzo chilo di pasta, perché a pranzo viene un amico che mangia a quattro palmenti.
Sull’origine del termine i linguisti sono incerti: forse richiama il pavimento, su cui la macina gira, e anche quando il palmento descrive la vasca per la pigiatura e la fermentazione dell’uva torna il riferimento al solido pavimento della vasca. Resta un termine fascinoso, retaggio di tecniche di trasformazione alimentare ormai andate, che pure rimangono segnate nel nostro patrimonio linguistico.