Pezzo
pèz-zo
Significato Parte di materiale solido, specie piccola e staccata da un tutto; frammento, brano, elemento
Etimologia da pezza.
- «Posso assaggiarne un pezzo?»
Parola pubblicata il 18 Febbraio 2024
pèz-zo
Significato Parte di materiale solido, specie piccola e staccata da un tutto; frammento, brano, elemento
Etimologia da pezza.
Parola pubblicata il 18 Febbraio 2024
Facciamo un passeggiata su una proda della lingua che conosciamo bene (o così ci pare) e che almeno in superficie non riserva sorprese. Ma sotto c'è la tana del nostro pensiero, scavata profondamente e in una maniera sorprendente. In particolare, scoveremo il modo che hanno certi pensieri di restare aggrappati alle cose del mondo, o di staccarsene.
'Pezzo' è un termine generico che più generico non si può. Sentiamo come suona astratta la definizione generale: una parte staccata da un tutto. Costituente di macchinario od opera, elemento tagliato, strappato o spaccato, brano, tratto di spazio e di tempo, artiglieria, articolo, pedina, persona, che altro?
Il timone è un pezzo della barca, e questa teiera è un pezzo unico; mi offri un pezzo di pecorino ma cerco di riattaccare un pezzo della tazza, ti faccio sentire un pezzo che ti piacerà, c'è ancora un lungo pezzo di strada da fare e non ci vedevamo da un pezzo. L'artigliere è sul pezzo, leggo un lungo pezzo di approfondimento, a scacchi con un sacrificio di pedone ti mangio un pezzo, e conosco pezzi di somaro e d’altro. Notevole. Un’espansione, una ramificazione magnifica. Lo diventa ancor di più se consideriamo che ‘pezzo’ deriva da ‘pezza’.
Probabilmente a leggere ‘pezza’ ci viene in mente che si stia parlando di un pezzo di tessuto — ed è del tutto ragionevole, in italiano la pezza è innanzitutto questo, anche se la specificazione è... curiosa, no? Ebbene, non è l’unica specificazione di questo genere, ha delle sorelle: il suo antecedente, la parola da cui scaturisce ha avuto esiti diversi.
Ad esempio chi ha studiato la questione ha notato come petia, voce attestata nel latino medievale, sia stato in particolare riferito a una pezza di terra, e come ci siano omologhi che invece sono specificamente pezzi di carne — in sardo, in rumeno, ma anche a Roma.
In effetti sono casi di pezzi eccellenti, che nella pezza trovano una sostanza e un’evidenza che li distingue. Ma li distingue come, da cosa? A partire da quale antecedente, da quale concetto, le pezze si mettono a fuoco di caso in caso?
La pezza ha un’ascendenza gallica. Si ricostruisce che nel latino parlato sia stata accolta come pettia. E il significato originario era… pezzo. Probabilmente di ascendenza celtica, che col medesimo significato trova riflessi in varie lingue indoeuropee (anche quella delle lingue celtiche è una famiglia del ceppo indoeuropeo).
Quindi, il latino coglie un termine versatile e ampio di una lingua cugina, in secoli di chiusura questo termine si attaglia a pezze concrete che nel mondo spiccano (specie nel mondo economico), per poi riallargarsi a una versatilità totale nel pezzo.
‘Pezzo’ è una parola così tanto consueta e semplice, così priva di segreti che non desta il nostro normale interesse. Ma se ci benedice l’improvvisa scintilla della curiosità verso l’usatissimo e l’arcinoto, ci possiamo accorgere che è un luogo che abbiamo abitato con la mente per secoli, che si è trasformato, concentrato, espanso attraverso il susseguirsi delle nostre vite.
Non sono proprio le nostre vite. Ma la parola sì, è nostra, e nostra è la sua incredibile esperienza.