Sfaccendato
sfac-cen-dà-to
Significato Non impegnato, libero da occupazioni; fannullone
Etimologia da affaccendato, con cambio di prefisso, derivato di faccenda, che è dal latino facienda ‘da fare’, gerundivo di fàcere ‘fare’.
Parola pubblicata il 19 Gennaio 2020
Questa parola ha il sapore dei peccati domestici di un tempo passato, e rivela un’intelligenza particolarmente divertente. Qualcuno si sorprende se per capire lo sfaccendato dobbiamo partire dalla faccenda?
Ora, anche se per noi ‘faccenda’ è singolare, in latino facienda era un plurale, in particolare un gerundivo plurale — in italiano non abbiamo più il gerundivo ma abbiamo molte parole che derivano da un gerundivo latino. Era un aggettivo verbale che caricava di un senso di dovere o necessità l’azione del verbo: nel nostro caso, partendo da facere, otteniamo un ‘da fare’, che è declinato come neutro plurale e quindi riferito a ‘cose’. Insomma, le facienda erano (cose) da fare. Simpatico che anche in italiano si sia sentita l’esigenza di riportare al plurale il singolare ‘faccenda’ per indicare quell’insieme di — appunto — cose da fare, le faccende. Proprio l’insieme delle faccende è la chiave per capire lo sfaccendato.
Secondo alcuni lo sfaccendato nasce con un cambio di prefisso dall’affaccendato, secondo altri è invece direttamente derivato di faccenda, ma poco importa: a partire dalle sue prime attestazioni quattrocentesche racconta sia chi meramente si trova libero da impegni e temporaneamente non occupato, sia chi si trova in questa situazione per inclinazione personale alla nullafacenza — cosicché, aggettivo ma anche sostantivo, lo sfaccendato diventa il perditempo fannullone.
Ciò di cui manca lo sfaccendato non è il fare, ma il daffare. La prospettiva di un sistema di compiti in cui si è coinvolti e che siano da eseguire. Non è sufficiente giacere con le mani in mano per essere sfaccendati, così come non è bastevole star facendo qualcosa per non esserlo; è l’agenda (altro ex gerundivo) che manca allo sfaccendato. Dopotutto le faccende consistono in un piano d’azione. Così non è sfaccendato l’atleta che è a riposo fra due sessioni di allenamenti, posso cercare un impiego temporaneo perché in queste settimane sono sfaccendato, mentre a qualcuno può parere sfaccendato chi passa il suo tempo a studiare; nella sistemazione tutta voluttuaria della bicicletta nascondo il mio essere sfaccendato, e c’è chi cavalca il sogno di essere sfaccendato a lavoro.
Non fotografa il momento e l’inclinazione dell’ozioso, e non ha i tratti caricaturali del perditempo e del fannullone: l’inazione dello sfaccendato è colta con intelligenza elegante nello stato di povertà di chi non ha faccende.