Talco

Parole semitiche

tàl-co

Significato Minerale fillosilicato di magnesio, polvere profumata per l’igiene personale

Etimologia dall’arabo ṭalq ‘talco’ (ma non solo), forse da un termine di origine persiana.

  • «Mmm, credo che qui serva un po' di talco.»

Un bel giorno, senza dire niente a nessuno, me ne andai a Genova e mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana.” dice Verdone nel film Borotalco in una battuta diventata iconica. Leggenda vuole che il titolo del film, apparentemente slegato rispetto alla trama, fosse scelto perché lo stesso Verdone lo definì leggero come una nuvola di Borotalco.

Se abbiamo usato la lettera maiuscola, è perché questa parola è un marchio registrato, sebbene ormai, come scotch, bic e kleenex, abbia raggiunto l’empireo delle parole comuni, quelle che vanno al di là dell’uso commerciale specifico e indicano il prodotto generale. Il borotalco (stavolta con la minuscola) è quindi, geneticamente, la polvere profumata usata per l’igiene personale la cui ricetta è stata inventata dall’inglese Henry Roberts, combinando l’acido borico col talco.

Questo secondo ingrediente è un minerale, fillosilicato di magnesio, e in natura lo si trova in forma di cristalli e scaglie facili da sfaldare e polverizzare. È proprio per questa caratteristica che, nella scala di Mohs, un sistema empirico che serve a misurare la durezza dei materiali, il povero talco si trova relegato al posto più in basso, il numero 1. Essendo una misurazione empirica, usa valori indicativi per ordinare quale minerale scalfisce e quale è scalfito (qui per ‘durezza’ s’intende proprio la resistenza alla scalfittura). Il rilievo della scala relativo a talco e gesso afferma che ‘li si può scalfire con l’unghia’.

La parola talco viene da oltremare. La si trova infatti in arabo ṭalq ed è stata utilizzata nel medioevo per indicare diversi tipi di minerali traslucidi, brillanti, o alla grossa simili, inclusi selenite, gessi, amianto e miche. Tuttavia, la sua origine, secondo alcuni dizionari, potrebbe addirittura avere pedigree persiano. È un’ascendenza controversa, ma è pacifico che l’uso di questa parola in italiano sia attestato intorno al XVI secolo.

Il talco fa parte della nostra vita quotidiana in modo quasi anodino e banale: andiamo a fare la spesa e non dobbiamo assolutamente dimenticare il talco per i piedi; alla festa dei novant’anni della vecchia prozia portiamo in dono una confezione elegante di talco profumato alla violetta; l’amico Giovanni, anche dopo un allenamento di calcio particolarmente intenso, profuma sempre di talco e pulizia, chissà come fa.

Senza contare le immagini un po’ antiquate ma di nostalgica poesia che questa sostanza è capace di evocare nella nostra mente, quando ricordiamo con malinconia la visione della nonna in controluce, seduta alla toeletta, e la nube di talco che la avvolgeva mentre si preparava per uscire, succhiando lentamente una pastiglia alla menta.

Parola pubblicata il 19 Gennaio 2024

Parole semitiche - con Maria Costanza Boldrini

Parole arabe, parole ebraiche, giunte in italiano dalle vie del commercio, della convivenza e delle tradizioni religiose. Con Maria Costanza Boldrini, dottoressa in lingue, un venerdì su due esploreremo termini di ascendenza mediorientale, originari del ceppo semitico.