Paria

pà-ria; pa-rì-a

Significato Pària è il nome dato ai fuori casta indiani, appartenenti alla più bassa fra le classi sociali; parìa indica la dignità di ‘pari’, attribuita a una certa parte dei nobili di paesi europei

Etimologia nel primo caso, attraverso la voce anglo-indiana pariah, dal tamil parayan, suonatore di tamburo, da parai tamburo; nel secondo caso, dall’inglese peer, attraverso l’antico francese pair, omologo dell’italiano “pari”, derivato dal latino par, paris. .

Assurdo come in quella che a colpo d’occhio appare come la stessa forma siano affluiti due concetti dello stesso ambito così drasticamente opposti.

La prima parola, pària, è un nome che troviamo nella tassonomia del sistema sociale induista: i paria sono i fuori casta (cioè non appartengono ad alcuna delle quattro caste canoniche), e sono considerati esseri impuri. Infatti sono anche noti come ‘intoccabili’, poiché è fatto divieto anche solo toccarli. Figuriamoci, perfino la loro ombra è impura e non va toccata. Il sistema delle caste è stato combattuto da giganti come Ambedkar e Gandhi, che sono riusciti a fare dei paria, almeno davanti alla legge, persone uguali alle altre. Ma l’uguaglianza effettiva è ancora ben al di là dal venire - e il nome di questo gruppo di persone indica oggi gli emarginati per antonomasia. Chi non si piega a un sistema corrotto può essere trattato come un paria, e ci si può ritrovare ad essere paria in gruppi per cui l’omologazione del vestiario è determinante.

Di tutt’altra pasta è la parìa nostrana. La parìa è la dignità nobiliare di ‘pari’, che in sistemi monarchici come quello inglese o come furono quello francese o borbonico, è accordata a una certa fascia della nobiltà - che in particolare, originariamente, era chiamata a giudicare assieme al re o che in generale godeva di speciali privilegi. Questa dicitura li individua come persone ‘dello stesso rango’, implicando che quindi esistono persone ‘di rango’ e persone ‘comuni’.

Una parola orientale e una occidentale, una che indica una classe sociale umilissima e una nobilissima; entrambe fondate su una narrazione raggelante di come dovrebbe essere una società.

Parola pubblicata il 12 Settembre 2015