Cercare

cer-cà-re (io cér-co)

Significato Adoperarsi per trovare qualcosa; sforzarsi di ottenere; tentare

Etimologia dal latino tardo circare ‘andare intorno’, da circum ‘intorno, in giro’, da circus ‘cerchio’.

Figuriamoci se degniamo di una minima considerazione parole così comuni. Eppure, se sono tanto comuni, è perché hanno trovato il modo di prendere il mondo per un manico formidabile. Il modo in cui ci parlano, e il modo in cui sono state inventate, ha molto da dire.

Cercare nel latino classico non c’è. Panico: come faceva la gente, allora, a intendere questa cosa? Che altre parole usava? Problema non dappoco, dato che sì, ‘cercare’ in italiano è un termine comunissimo, frusto, banale… e senza sinonimi. O meglio, ne avrebbe, ma sono caratterizzati in maniera così tanto particolare, e ne coprono una porzione così piccola e specifica che in pratica non ne ha. (Il latino se la cavava impiegando soprattutto un polivalente quaero, ‘cercare, procurare, chiedere’; una volta che ce l’hai pare strano, ma si vive benissimo anche senza il ‘cercare’.)

Due esempi a volo d’uccello: c’è tutto un filone impegnato in indagini strutturate, dall’esplorare all’investigare, dal perlustrare al frugare, dal perquisire allo scandagliare — roba che non scambieremmo mai col ‘cercare’, anche se di cercare parla; lo stesso vale per un altro filone di cercare ambizioso, dall’agognare, all’aspirare a qualcosa, al bramare. E ‘tentare’ è sinonimo di ‘cercare’ solo in un senso molto stretto — quello di quando cerco di sbrigarmi, o cerco di fare un soufflé.
Il cercare, così spiccio, così completo, così multiforme, va dal cercar fortuna al cercare le chiavi, dal cercare la verità al cercare il bagno. Non ha paragoni.

Nel latino classico c’era il circus, cioè il cerchio, il circolo. Da cui circum ‘intorno, in giro’. Nel latino tardo (stiamo parlando del latino dell’ultima fase dell’Impero, dal IV secolo) è emerso il verbo circare, che aveva il semplice e naturale significato di ‘andare intorno’. Come annotava Du Cange (importante studioso seicentesco che s’interessò fra l’altro proprio di questo latino di transizione, compilando glossari rimasti celebri), circare era un verbo usato volentieri per descrivere attività monastiche, il più svariato affaccendarsi dei monaci a controllare e sistemare notte e giorno, nei labirinti dei monasteri. Molto eloquente.

Poi, il cercare, in quanto adoperarsi per trovare qualcosa, emerge da questo primo ‘andare intorno’ come lo conosciamo noi, con omologhi in tutte le lingue neolatine. Ed è l’ennesimo folgorante risultato di questa grande corda poetica popolare, che a quando a quando mette a punto collettivamente un termine strabiliante: coglie un gesto, un modo di fare, un modo di muoversi — qui praticamente una forma di movimento circolare — e ne fa intento, vi inserisce un motivo psicologico, che diventa il nuovo significato. Letteralmente poesia.

Dopotutto, sarebbe difficile immaginare un ‘cercare’ più essenziale, una descrizione necessaria e sufficiente ridotta a termini più minimi: si cerca andando intorno. So che non hai cercato la cuffia da piscina perché sei rimasto dov’eri, ho cercato una pacificazione andando giro giro a cercare ogni punto d’attrito, non hai davvero cercato una nuova soluzione perché non hai frugato nelle possibilità circostanti.

Un’altra immagine poetica di base: belle e fascinose quelle che emergono già formate dalla notte dei tempi, ma forse lo sono ancor di più quelle storiche, che saltano fuori a un certo punto, e che diventano pietre angolari fondamentali. Te le immagini vecchie quanto il pensiero, mentre in città c’è roba più vecchia.

Parola pubblicata il 13 Luglio 2025