Paragone
pa-ra-gó-ne
Significato Comparazione; similitudine; somiglianza; varietà di diaspro usato per il saggio dell’oro
Etimologia derivato di paragonare, dal greco parakonào sfregare contro, composto di parà presso e akonào affilare.
Parola pubblicata il 08 Ottobre 2014
Si tratta di una parola semplice e vasta, che si ha qualche difficoltà a dominare con una sola occhiata. Accorre in aiuto un’etimologia sorprendente.
Il paragone è in origine una varietà di diaspro nero, una pietra che da tempo immemore viene usata per saggiare la purezza dell’oro - la celebre “pietra di paragone”. Tale saggio viene compiuto grattando su questa pietra il metallo che si vuole saggiare e uno o più campioni d’oro di purezza conosciuta. Anticamente si valutava a occhio il colore del residuo lasciato sul paragone, forti dell’uniformità del suo colore nero: se il metallo lasciava un residuo di colore uguale a uno dei campioni, corrispondeva a quella purezza. Oggi si impiega un metodo più raffinato, che implica l’uso dell’acido nitrico, variamente diluito: l’oro, metallo nobile, non viene intaccato dagli acidi; così il campione, se perfettamente puro, resterà intonso, e se ha una caratura più bassa subirà una certa corrosione; nel caso in cui il metallo da saggiare sia un falso o una lega meno pura di quanto si dichiara, riuscirà più consumato del campione di riferimento.
È facile comprendere come un’immagine del genere, tanto suggestiva, abbia invitato i significati figurati di comparazione (fare un paragone fra due vini), di similitudine (per farti capire una situazione ti faccio un paragone), e di somiglianza (non c’è paragone, i ravioli della mamma sono i migliori). Ed è meraviglioso che significati tanto cardinali, tanto fondamentali per il pensiero, traggano origine dal nome di un sasso dal profondo colore nero, che correva il Mediterraneo nelle sacche dei mercanti.