Paragone

pa-ra-gó-ne

Significato Comparazione; similitudine; somiglianza; varietà di diaspro usato per il saggio dell’oro

Etimologia derivato di paragonare, dal greco parakonào sfregare contro, composto di parà presso e akonào affilare.

Si tratta di una parola semplice e vasta, che si ha qualche difficoltà a dominare con una sola occhiata. Accorre in aiuto un’etimologia sorprendente.

Il paragone è in origine una varietà di diaspro nero, una pietra che da tempo immemore viene usata per saggiare la purezza dell’oro - la celebre “pietra di paragone”. Tale saggio viene compiuto grattando su questa pietra il metallo che si vuole saggiare e uno o più campioni d’oro di purezza conosciuta. Anticamente si valutava a occhio il colore del residuo lasciato sul paragone, forti dell’uniformità del suo colore nero: se il metallo lasciava un residuo di colore uguale a uno dei campioni, corrispondeva a quella purezza. Oggi si impiega un metodo più raffinato, che implica l’uso dell’acido nitrico, variamente diluito: l’oro, metallo nobile, non viene intaccato dagli acidi; così il campione, se perfettamente puro, resterà intonso, e se ha una caratura più bassa subirà una certa corrosione; nel caso in cui il metallo da saggiare sia un falso o una lega meno pura di quanto si dichiara, riuscirà più consumato del campione di riferimento.

È facile comprendere come un’immagine del genere, tanto suggestiva, abbia invitato i significati figurati di comparazione (fare un paragone fra due vini), di similitudine (per farti capire una situazione ti faccio un paragone), e di somiglianza (non c’è paragone, i ravioli della mamma sono i migliori). Ed è meraviglioso che significati tanto cardinali, tanto fondamentali per il pensiero, traggano origine dal nome di un sasso dal profondo colore nero, che correva il Mediterraneo nelle sacche dei mercanti.

Parola pubblicata il 08 Ottobre 2014