Pernicioso

per-ni-ció-so

Significato Che provoca danni gravi, che ha conseguenze funeste

Etimologia voce dotta recuperata dal latino perniciosus, da pernìcies ‘rovina, sventura’, derivato di nex ‘morte violenta’, col prefisso per- nel senso di ‘completamente’.

Questa è una parola straordinariamente seria, da sfoderare nella valutazione delle conseguenze più funeste, delle sciagure più gravi. Anche se, a vederla, non sembra dispiegare un’aura così terribile, anzi.

D’acchito, per come suona, sembrerebbe avere qualcosa a che fare con la pernice, denominazione di vari uccelli Galliformi, proverbialmente famosa, anche in araldica, per la sua astuzia. Ma non c’entra niente — anche perché nell’italiano antico si parlava di perdìce, dal latino perdix, che è un prestito dal ben poco alato pérdix greco, in quanto derivato di pérdomai, ‘scorreggiare’, riferito al rumore del suo frullo d’ali (oh gran bontà della poesia antiqua!).

Non è facile leggere la formazione del ‘pernicioso’. È preso in prestito dal latino perniciosus ‘rovinoso, funesto’, un derivato di pernicies, un termine con un bel ventaglio di significati, che va dalla rovina, alla peste, alla distruzione, al flagello, alla sventura. Ma nonostante l’amenità, anche la genesi di questa resta poco perspicua.

Il fatto è che in latino esisteva una parola importante che però in italiano non solo non è passata, ma che è praticamente senza derivati: nex (necis al genitivo), che è la morte violenta (da una radice indoeuropea con significati di sparizione e morte). Pernicies deriva proprio da nex, e a complicarci la comprensione contribuisce il prefisso per-, che in questo caso non vuol dire ‘attraverso’ ma ‘completamente’ (come nella perfezione e nel persuadere — l’idea è che l’attraverso si possa leggere come un fino in fondo e quindi un del tutto, completamente). Pernicies ha quindi il tratto pittoresco (che forse pecca un po’ di compostezza) di una morte totale.

Il pernicioso che ne viene fuori in italiano, date le premesse, è fin troppo compassato. Provoca danni gravi, comporta conseguenze esiziali, ostacola in maniera funesta, vanifica, corrompe nella pratica e nello spirito.
Possiamo parlare dell’odio pernicioso che divide la cittadinanza, dell’influenza perniciosa di una persona sull’amico, degli errori perniciosi che passano sottotraccia, dell’evento pernicioso che rischia di far saltare tutto il piano, del vizio pernicioso che mina la salute. Peraltro proprio in medicina il ‘pernicioso’ qualifica certe forme gravi di patologie (dall’anemia perniciosa alla malaria pernciosa).

Come si nota, in realtà il carattere nocivo del pernicioso è ubiquo: non manca roba perniciosa, al mondo.
Usare questa parola, seppur ricercata, non è difficile (è un grado alto e deteriore di nocivo, dannoso, pericoloso, qualificazioni comuni, nei nostri discorsi). E anche la sua decodifica è semplice: magari non chiunque ha sempre sulla punta della lingua il significato di ‘pernicioso’, ma se sentiamo parlare di una consuetudine perniciosa che si sta diffondendo nella comunità, è chiaro che non se ne stia facendo l’apologia.

Parola pubblicata il 20 Marzo 2024