Errore
er-ró-re
Significato Deviazione, allontanamento, sbaglio
Etimologia dal latino error, derivato di errare ‘vagare, deviare, sbagliare’.
Parola pubblicata il 30 Gennaio 2016
er-ró-re
Significato Deviazione, allontanamento, sbaglio
Etimologia dal latino error, derivato di errare ‘vagare, deviare, sbagliare’.
Parola pubblicata il 30 Gennaio 2016
La terminazione in ‘ore’ trasmette spesso un che di sospeso, di piacevolmente indefinito, privo di geometria: pensiamo al sentore inafferrabile, allo splendore diffuso o al lucore, al gonfiore, localizzato ma senza perimetro, alla vibrazione riecheggiante del dolore, e al sapore che si scioglie nel buio della bocca. Probabilmente è anche una questione di suono: sentore, lucore, sapore. Non sono certo colpi d’ascia. E lo stesso vale per l’errore.
Innanzitutto, descrive un vagare: nell’errare non si fila lungo una via retta, e l’errore traccia un percorso peregrino e imprevedibile. E proprio l’abbandono della via retta segna l’errore quale allontanamento dal giusto, dal corretto, dal morale o dal razionale. Il risultato è una parole formidabile: mentre lo sbaglio (che ha lo stesso etimo di ‘abbaglio’) ci comunica una deviazione istantanea, una scivolata, un lampo di disattenzione, l’errore ha un che di sistematico, è integrato in un’organizzazione ideale, magari lo manteniamo o lo ripetiamo più volte. Insomma, un vero e proprio vagare fuor di via. Per sbaglio scambio due cifre, mentre faccio un errore metodologico.
Ovviamente, il diverso peso di sbaglio ed errore si ripercuote anche sulla loro fertilità: lo sbaglio è solo uno sbaglio (anche se si dice che sbagliando s’impara); l’errore è connaturato nella costruzione della conoscenza. Una volta ritrovato il bandolo perduto nell’errore, quanta consapevolezza abbiamo maturato, e quanta meraviglia e quanto sapere scaturisce dal vagolare dell’errore!