Birichino

bi-ri-chì-no

Significato Bambino vivace e discolo; malizioso

Etimologia etimo discusso. Forse da collegare a briccone; forse da Barachin, nome di un diavolo.

Come spesso accade, il termine con cui in passato furono indicati dei malviventi passa ad indicare il bambino discolo (basti pensare alla birba ). Infatti, a partire dal XVIII secolo, a Bologna ‘birichino’ fu il nome dato agli affiliati di vere e proprie gang che funestavano la città. Quale sia l’origine di questo termine è molto discusso: classicamente viene ricondotto a un’alterazione di ‘briccone’ o ‘bricco’; ma Nocentini propone una derivazione curiosa, a partire da “Barachin”, nome proprio di un diavolo, diffuso nel nord Italia. Tale ricostruzione sarebbe in linea con il “cifariello” napoletano (derivato da Lucifero) e col “monello” (che può essere visto come derivato di “demonello”), che hanno il medesimo significato.

Ad ogni modo, pacificamente e da lungo tempo, il birichino, come sostantivo, è il bambino vivace, vispo, discolo e impertinente. Qualcuno forse si ricorderà “Davanti San Guido” di Carducci: «E so legger di greco e di latino,/ E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtú:/ Non son piú, cipressetti, un birichino,/ E sassi in specie non ne tiro piú.» Ma possiamo anche pensare a quel birichino del nipote che ci nasconde gli occhiali, o al birichino che al parco ci bussa sul giornale aperto.

Ancora più stuzzicante è il birichino quale aggettivo: qui diventa il malizioso, l’allusivo, l’ammiccante. Può essere birichino lo sguardo del corteggiatore espansivo e sicuro di sé, birichina la battuta che punge sul vivo, e l’espressione birichina sul volto dell’amico ci fa capire che sa qualcosa che non dovrebbe sapere.

Parola pubblicata il 11 Marzo 2016