Callido

càl-li-do

Significato Astuto, accorto

Etimologia voce dotta recuperata dal latino callidus ‘astuto, esperto, ingegnoso’, derivato di callère ‘fare il callo’.

Vogliamo una parola precisa, elegante e potente? Eccone una, antica, ricercata e splendida.
La lingua ci offre molti termini per significare una virtù sfaccettata, decisamente complessa, che potremmo approssimare come quella di chi fa le cose sapendole fare, con intelligenza acuta e previdente, con abilità matura. Una virtù che, capiamo bene, è cardinale, e non da ieri.

In questo arcipelago di parole troviamo l’accorto, che letteralmente parla di chi è capace di correggere il proprio comportamento, l’avveduto, col suo sguardo lungimirante sulle cose, l’astuto, che con la sua furbizia urbana ci mostra un carattere mentale e quasi teatrale (anzi in effetti astu ‘con astuzia’ è voce gergale del teatro greco-romano); e su declivi più terragni troviamo l’abile, con le sue capacità esecutive, l’ingegnoso, con la sua sofisticata elaborazione di soluzioni, lo stesso esperto, che sa e sa fare per esperienza. E il callido si pone non distante da questa immagine, ma con dei tratti più sagaci.

L’etimologia ce lo presenta come la qualità della persona che si è fatta il callo su qualcosa. Una sfumatura di assoluta pratica, ma sostenuta da una profondità psicologica: qui è l’esperienza che fa la sagacia, che affina l’olfatto. Il callido non ha le complessità mentali e le ispirazioni dell’ingegnoso e dell’astuto — è piuttosto dritto. La sua finezza, la sua sottigliezza è sintomo di un dominio pratico di una situazione.

Possiamo parlare della callida soluzione al problema tecnico proposta dalla vecchia scienziata, della risposta callida che diamo evitando per la centesima volta di dare una risposta aperta, del modo callido in cui lo zio alla festa s’impossessa della bottiglia migliore servendo solo la gente che gli sta simpatica, e della callida vicina di casa che nell’assemblea condominiale riesce a far passare l’acquisto delle fioriere che voleva solo lei.

Non ha la grettezza dello scafato, anche se coglie il tratto di uno stare al mondo con esperienza. Ci mette dentro quel certo naso artigiano che maturiamo, nella vita, riguardo alla vita.

Parola pubblicata il 23 Febbraio 2022