Soggezione

sog-ge-zió-ne

Significato Condizione di dipendenza, di sottomissione, in cui si è costretti a subire; senso di imbarazzo e timore ispirato da situazioni, ambienti o persone davanti a cui ci si sente inferiori

Etimologia dal latino subiectio, derivato di subicere assoggettare, composto di sub sotto e iacere giacere.

Parola complessa, dalle molte difficili sfumature, ma splendida e di importanza capitale.

L’etimologia ce ne spiega il significato in modo lineare: la soggezione è il giacere sotto. Figuratamente, quindi, è una posizione di dipendenza, in cui non si può fare altro che subire la situazione o il volere altrui. A esempio, la gestione di una villa storica può essere posta in soggezione alle norme dettate dalla soprintendenza per i beni culturali, gli utenti del social network o del motore di ricerca patiscono la soggezione ai loro segreti algoritmi, la periferia si trova in uno stato di soggezione culturale rispetto al centro.

Ben più fine è invece la soggezione intesa come timore reverenziale - un concetto molto sottile. Infatti non può essere assimilato a un limpido senso di inferiorità, e i sentimenti di timidezza e imbarazzo che comporta non sono netti; si tratta piuttosto di una specie di meraviglia: quando si è in soggezione ci si sente piccoli e poco capaci, si prova il timore di non essere padroni della situazione, di trovarsi dinanzi a qualcosa o a qualcuno che si riconosce grande - spesso con quella vena di piacevolezza che caratterizza l’incontro col sacro. Questo è chiaro quando ci si sente in soggezione entrando in una magnifica cattedrale, o davanti a statue carismatiche o dipinti fulminanti, o nello spettacolo di una tempesta; ma è anche il sentimento che si prova quando dobbiamo esprimere il nostro parere davanti a un celebre professore, quando parliamo con la ragazza o col ragazzo che ci piace, o quando incontriamo un attore o un compositore che adoriamo.

Spesso si sente parlare di soggezione in termini negativi: Tizio mi ha messo in soggezione e non gli ho saputo rispondere, tratta Caio da pari e stai attento a non trovarti in soggezione, e tutto quel lusso voleva mettermi in soggezione. Va notato che la soggezione è un sentimento che nasce come contraltare di un potere: in altri termini, siamo in soggezione quando qualcuno o qualcosa ha un certo potere su di noi - e questo non è un fatto positivo o negativo in sé. Con una semplice distinzione, riconoscere potere al bello e al valoroso è fertile; riconoscere potere a chi o a ciò che vuole sopraffare è sciocco.

Parola pubblicata il 24 Settembre 2014