Unquanco

un-quàn-co

Significato Mai fino ad ora, non ancora

Etimologia composto da unqua, che è dal latino unquam mai, e anco anche.

Parola desuetissima, è vero, e molto poco nota. Quando mai si potrebbe usare? Però è parte storica della nostra lingua, e significa un concetto molto preciso, che ha un valore di non poco conto.

Quello descritto da ‘unquanco’ (o ‘unquanche’) non è un ‘mai’ generico. È un ‘mai fino ad ora’, un ‘non ancora’ - letteralmente, ‘mai ancora’. Un accostamento callido, immediato ed efficace, che definisce qualcosa di ancora non successo. Per citare uno dei più celebri esempi d’uso di questa parola, quando nel XXXIII canto dell’Inferno Dante attraversa il Cocito, il fondo gelato dell’Inferno, luogo in cui si trovano i traditori degli ospiti, si stupisce di trovarvi le anime di persone ancora vive: fra queste Branca Doria, che «non morì unquanche,/ E mangia e bee e dorme e veste panni» (cioè che non è ancora morto, e mangia e beve, e indossa abiti); niente di strano, in quanto l’anima di chi commette peccati così gravi, secondo Dante, viene subito scaraventata all’Inferno, mentre un demone prende possesso del corpo sulla terra.

Va detto: in questo caso nemmeno l’ironia permette un uso disinvolto di ‘unquanco’, che si trova alla fine del viale del tramonto. La conoscenza di questa parola è una ricchezza serena, non coinvolta in discorsi attuali e mondani; ma questo piccolo nesso fra il mai e l’ancora rimane suggestivo e bello - ed è bene tenerlo presente, per poter attingere senza ambage al nostro patrimonio letterario più risalente.

Parola pubblicata il 25 Luglio 2015