Abigeato

a-bi-ge-à-to

Significato Furto di bestiame

Etimologia voce dotta recuperata dal latino abigeàtus, derivato dal verbo abìgere, cioè ‘spingere via’, derivato di àgere, ‘condurre’, col prefisso ab- che indica allontanamento.

  • «È una storia ambientata nel vecchio West, e inizia con un abigeato.»

C’è stato un tempo in cui i capi di bestiame lasciati liberi a pascolare per i campi erano la norma, e le vacche, le pecore e le capre non erano rinchiuse in prigioni a produrre latte e carne per l’uomo. Anche in quel tempo gli animali da allevamento erano considerati ricchezza, in modo diverso da ora, ed ogni singolo essere era importante per il proprietario.

Proprio per la configurazione delle società, dei mezzi di sostentamento e dell’economia, fin dai tempi antichi è stato considerato un grave reato proprio l’abigeato. Si tratta del furto di animali da allevamento, uno spossessamento di ricchezza viva, che poteva anche far sorgere lunghe liti, o esserne conseguenza, per il dominio su armenti, campi e pascoli. Ad oggi, nel nostro sistema giuridico, è considerato un furto aggravato, e nella fattispecie consiste nel furto di tre o più capi di bestiame raccolti in gregge o in mandria, o di bovini ed equini anche non raccolti in mandria. È una previsione che individua un pericolo speciale nel furto di animali riuniti o particolarmente preziosi, e la pena prevista resta importante (la reclusione è dai due ai sei anni).

La parola, un po’ altisonante come tutte quelle che pertengono al diritto, è di origine latina e forse non ci racconta l’azione che ci aspetteremmo, ma ha una naturalezza straordinaria. Viene da abigeàtus, un sostantivo derivato dal verbo abìgere che significa ‘spingere via’ — risultato dell’unione del prefisso ab-, legato al senso di allontanamento, con àgere, cioè ‘condurre’.

È semplice: immaginiamo una scena di un film in cui due loschi figuri a cavallo, per vendicarsi di uno sgarbo, vanno a rubare una mandria di bestiame al rivale. Quel che fanno fisicamente è spingere, cavalcando a destra e a sinistra, il bestiame verso la direzione da loro scelta per condurlo piano piano via dal loro recinto o dal loro pascolo.

È un termine preciso, tecnico, e perciò anche rigido, che definisce in modo circostanziato un atto criminale che, per quanto non sia scomparso, in passato aveva un peso sicuramente maggiore di quanto non ne abbia ora. Quindi lo useremo nel suo quadro di riferimento proprio, dicendo che il malavitoso iniziò la sua lunga carriera con gli abigeati, che durante l’invasione ci sono stati abigeati sistematici, o parlando di come la stabilità dell’economia di una regione del mondo dipenda anche dal contenimento degli abigeati.

Va notato che il termine non si attaglia al furto di animali da compagnia: l’amico che scherzando (o no?) ci dice che un giorno all’altro si porterà via i nostri dolcissimi gatti, non sta ventilando un abigeato. Ma comunque, all’erta.

Parola pubblicata il 19 Febbraio 2023