Abrupto

a-brùp-to

Significato Dirupato, scosceso, erto; improvviso, brusco

Etimologia voce latina col significato di ‘spezzato, rotto’, ablativo del participio passato di abrùmpere ‘troncare, spezzare, strappare’.

  • «È un cammino abrupto ma stupendo.»

È una parola dal forte sapore latino? Be’, in effetti è una parola latina. Magari ce l’abbiamo in archivio perché compare nell’espressione ex abrupto, ma ha anche avuto una vita propria in italiano — in un senso che ci permette di capirla meglio, anche se in effetti non ha mai avuto questo gran successo.

Incrociando il verbo abrùmpere, magari per la prima volta, che impressione abbiamo? Il fatto che abbia come significati ‘squarciare, spezzare, troncare, infrangere’ non rischia di stupirci — quel rumpere è evidentemente una faccia nota. L’abrupto è quindi propriamente lo spezzato, il rotto.

In italiano viene recuperato intorno al 1500 — e vale la pena ricordare come quello sia un periodo in cui i latinismi impazzano, tanto che fra le idee che indirizzeranno i primi studi e opere dell’Accademia della Crusca c’è anche quella di dover mettere una pezza alla sciocca moda del dilagare di prestiti latini che rendono la lingua italiana inferma.
Però viene recuperato con dei significati che modificano l’ampiezza di uno ‘spezzato’: l’abrupto ad esempio è il dirupato, lo scosceso, l’erto, così come l’improvviso e il brusco.

Possiamo parlare di un paesaggio abrupto e fascinoso stretto fra gole rocciose e boscose, di come alla meta si arrivi tramite un passaggio abrupto, del sentiero abrupto su cui ci ritroviamo a camminare dopo aver sbagliato strada. L’impressione che la scelta del termine fa, rispetto a sinonimi più pronti, è quella di una certa distanza con la qualità che descrive — è più tiepida, non ci fa venire sulla pelle quel vago e certo senso di pericolo e inaccessibilità che le potrebbe esser proprio; né ha un sapore tecnico: si colloca in una dimensione letteraria, dove anche una qualità così ruvida si liscia.

Quando invece l’abrupto è l’improvviso e il brusco (pensiamo a un intervento, a un comando, a un finale abrupto), siamo nelle zone semantiche condivise dal più famoso ex abrupto. È un’espressione che significa “all’improvviso”, e insiste soprattutto su discorsi (c’è chi annota sottintenda ‘sermone’, ex abrupto [sermone]): infatti se l’amica inizia a raccontare ex abrupto una vicenda che l’ha molto accorata, se entro in argomento ex abrupto saltando i convenevoli che ci si aspettavano, se continuo a dire la mia ex abrupto, ecco che quel concetto violento di troncamento, pur con tutta la grazia tiepida del latino, entra nella descrizione di un improvviso che rompe in modo brusco.

Grazioso, tiepido, e certo dotto, ma in un certo grado icastico: il ricorso al latino in mezzo alla frase comunica una forte impressione di discontinuità, che è in grande consonanza con lo strappo, con l’interruzione portata dal significato.

Parola pubblicata il 10 Settembre 2023