Allerta
al-lèr-ta o al-lér-ta
Significato Esclamazione per tenere alta l’attenzione; attento, vigile; condizione di chi è rivolto a un pericolo imminente
Etimologia dalla locuzione all’erta.
Parola pubblicata il 21 Ottobre 2020
al-lèr-ta o al-lér-ta
Significato Esclamazione per tenere alta l’attenzione; attento, vigile; condizione di chi è rivolto a un pericolo imminente
Etimologia dalla locuzione all’erta.
Parola pubblicata il 21 Ottobre 2020
Ma… quale ‘erta’?
Anche se hanno un gusto rétro, le locuzioni che sono alla base di parole come allarme o il nostro allerta di oggi sono trasparenti: gridi militari, da sentinelle, che nel caso di all’arme richiamano a una situazione già precipitata in cui è necessario impugnare le armi (arme in un pittoresco plurale arcaico) — e nel caso di all’erta no.
Si tratta di un grido che serve a tenere su l’attenzione, contro distrazioni, sonnolenze, rilassatezze. Il pericolo, la minaccia, è ancora potenziale, non attuale, ma c’è e anzi è imminente. Ora, sappiamo che il verbo ‘ergere’ racconta un innalzare, un porsi eretti, e potremmo vedere in all’erta un’esclamazione che inviti alla posizione di chi veglia vigile ed eretto. E invece dobbiamo prendere ‘erta’ nel suo significato proprio di salita ripida, e quindi di altura, di luogo elevato.
L’all’erta è una raccomandazione a stare di vedetta, in alto, senza concedersi di trattenersi nelle comodità dabbasso, ma conservandosi pronti a percepire il pericolo nel primo momento; è questo il senso in cui si sta all’erta. Niente più che uno stare in alto.
Anche nelle altre lingue romanze omologhe espressioni hanno dato origine a parole omologhe ad ‘allerta’; e in italiano si è mantenuta versatile, avendo funzioni diverse — ora interiezione, come quando gridiamo «Allerta!» (anche se magari non ci capita tutti i giorni…); ora aggettivo invariabile, come quando garantiamo che staremo sempre allerta, o notiamo che il cane riverso sul divano riesce comunque ad essere allerta (anche se in questi casi a volte ci piace scrivere la locuzione originale, all’erta); ora sostantivo, come quando parliamo dello stato di allerta, del dare l’allerta.
Un’espressione che, univerbata o no, gira grossomodo da cinque secoli, e che ha la sorte di una sfocatura curiosa: la sua normalità discreta e consumata — da comunicazione spicciola, da lessico di telegiornale — riesce a contrabbandarci ogni volta il nome dell’erta, proprio di luoghi aspri, che per il suo registro letterario di rado entra altrimenti nei nostri discorsi.