Attero

àt-te-ro

Significato Che è privo di ali

Etimologia dal greco ápteros parola formata da a- privativa e pterón, ‘ala’.

  • «Le formiche sono insetti atteri.»

Nella basilica di Santa Sabina all’Aventino, Roma, costruita nel V secolo d.C., sono custodite cose meravigliose: l’arancio vivente più longevo d’Europa, che fu piantato nel 1220 nientemeno che da San Domenico in persona, la pietra del Diavolo, scagliata contro il santo da Satana stesso, dice la leggenda, e la celebre Porta Lignea. Costruita in legno di cipresso nel V secolo, è l’esemplare di scultura paleocristiana più antico pervenutoci, su cui compaiono storie del primo e del secondo testamento. Tra le tante particolarità che si trovano sui pannelli scolpiti, va nominato il primo esempio di angelo alato nell’iconografia paleocristiana.

Prima di allora i cristiani raffiguravano gli angeli senza ali. Ecco perché si chiamano angeli atteri. Non avevano nemmeno l’attributo delle aureole. E già che ci siamo vale la pena menzionare un altro artista che ci ha proposto degli angeli atteri, anche se nel bel mezzo del Rinascimento. Stiamo parlando di Michelangelo Buonarroti: nella Cappella Sistina fa sorreggere Dio ad un grappolo d’angeli che non si sa come facciano a galleggiare per aria.

La parola attero non è immediata, non si afferra subito. È più facile carpirne il significato nella sua versione arcaica, più fedele all’originale greca, in cui la doppia t è sostituita da -pt: aptero. In questo modo l’immaginazione vola subito, è proprio il caso di dirlo, agli pterosauri, nome di grandi antichi animali volanti che scopriamo affascinati da piccolini, nell’epoca in cui ci rendiamo conto che esistevano lucertoloni gargantueschi al posto della specie umana tanti e tanti anni fa. Così captiamo che il termine è formato da una a privativa e dal nipotino di pteròn, cioè ala in greco, e possiamo fare due più due.

Ma questo termine, così specifico, così affilato, non si attaglia solo agli angeli. Lo ritroviamo ancora nella storia dell’arte in altri contesti: i templi greci privi di colonnati laterali sono templi atteri. Inoltre, per restare in tema di antichità greche, ci sono molti esempi di statue dedicate alla Dea Vittoria attera, anche se dobbiamo ammettere che, oltre a non avere le ali, questi tipi di statue non possiedono nemmeno la superlativa potenza di una Nike di Samotracia, appunto una Vittoria alata.

Attero lo troviamo anche nella biologia, specie grazie a Linneo, che aveva denominato atteri gli insetti privi di ali. Ma andando oltre gli ambiti dell’arte e della scienza, cogliendo altri ambiti figurati e no in cui si nota un’assenza di ali e di volo, possiamo spingere la creatività e compatire la nostra amica che sembra avere un’immaginazione più che ordinaria, perfino attera, o dire che, avendo paura degli aerei, il collega organizza vacanze attere intorno al Mediterraneo, con mete raggiungibili in treno o in nave.

Insomma, solo perché una parola ha una storia un po’ paludata, enciclopedica, non vuol dire che non abbia un bello smalto.

Parola pubblicata il 31 Luglio 2022