Auge

àu-ge

Significato Apogeo, culmine; condizione di favore, successo, credito

Etimologia dall’arabo aug ‘apogeo, altezza’.

A scatola chiusa avrei scommesso su un’origine latina (magari da augeo ‘accresco, aumento’), e invece ecco una nuova sorpresa: questa parola appartiene alla numerosa e fascinosa famiglia delle parole del lessico astronomico di origine araba. Dall’arabo non ci arrivano solo alcuni fra i più suggestivi nomi di stella - da Altair a Deneb, da Vega a Betelgeuse, da Rigel ad Aldebaran - ma anche termini correntemente impiegati per orientare le osservazioni astronomiche, come i punti dello zenit e del nadir, l’angolazione dell’azimut. E arrivando alla sorpresa di oggi, il culmine dell’auge.

In effetti, nel significato astronomico, ad auge è solitamente preferito il sinonimo ‘apogeo’, nel significato di punto più lontano dalla Terra - e perciò più alto - dell’orbita reale o apparente di un corpo attorno a essa. L’auge viene più volentieri richiamata nei suoi significati figurati: l’immagine del culmine, della posizione di suprema altezza, prende il profilo della condizione di consenso e favore generale e schietto, di successo rampante e sicuro, di indiscutibile credito - quasi fosse la condizione di un astro.

Possiamo parlare di quando in medicina era in auge la teoria degli umori di Ippocrate o di quando era in auge il folle geghegè; ci facciamo difendere dall’avvocato in auge i cui servigi valgono bene il ricco onorario; storciamo il naso, gelosi, quando la nostra passione di nicchia viene in auge. Ed è bello trovare in queste espressioni comuni la meraviglia di un’altezza astronomica.

Parola pubblicata il 16 Ottobre 2017