Campeggiare
cam-peg-già-re (io cam-pég-gio)
Significato Stare in campo con l’esercito; attendarsi all’aria aperta; risaltare su uno sfondo
Etimologia derivato di campo.
Parola pubblicata il 07 Settembre 2021
cam-peg-già-re (io cam-pég-gio)
Significato Stare in campo con l’esercito; attendarsi all’aria aperta; risaltare su uno sfondo
Etimologia derivato di campo.
Parola pubblicata il 07 Settembre 2021
In cima alla collina deserta campeggia un pellegrino. S’intende che si staglia sullo sfondo cilestrino del cielo o che ha piantato la tenda per bivaccare?
Il verbo campeggiare, come si vede, è doppio: c’è un campeggiare di matrice militare e uno di vocazione pittorica — ambivalenza terribilmente italiana. Ebbene, risalgono entrambi al ‘campo’ agricolo, considerandolo in maniera differente. Questo non è strano: il termine campo, anzi il suo antecedente latino campus non è importante, è portante. Come si può facilmente immaginare ha un’origine antichissima e misteriosa — e chi si sbilancia afferma potrebbe trattarsi di una parola specifica dell’agricoltura del sostrato italico (il sostrato è un concetto che ci parla di lingue soppiantate, che lasciano traccia in quelle sopraggiunte).
Campus è in genere il campo aperto, la superficie pianeggiante. E il campo italiano diventa ancora più in generale la zona delimitata e adattata: una sintesi mirabile, che si attaglia al campo coltivato così come all’accampamento e alla campitura delle tele.
Il campeggiare che oggi pensiamo come piacevole diporto, in cui ci si attenda all’aperto, o con quale infrastruttura appena più complessa, segue un campeggiare bellico — uno stare in campo, senza attaccare direttamente, per assediare, o spingere a una mossa. Bella trasformazione, nella concezione della vita fuori.
Ora, il campo ci fa fare i conti col concetto di sfondo. I suoi confini, il suo essere base piana, pulita, su cui il resto accade e su cui si distribuisce un’attività, fanno sì che il campeggiare diventi un risaltare sul campo — in un significato, più che di osservazione naturale, smaccatamente figurativo, plastico, di composizione artistica. Così campeggiano le cupole nei profili delle città, campeggia la marca sulla felpa, campeggia un personaggio nella grande narrazione.
Così, sorprendentemente, la frequentazione (il solito -eggiare…) del campo riesce a raccontare molto del nostro periodo storico e del nostro modo di immaginare.