Campire

cam-pì-re (io cam-pì-sco)

Significato In pittura, fare il campo, stendere uniformemente il colore sullo sfondo o su una zona contornata per dare risalto

Etimologia derivato di campo, dal latino campus.

In pittura (mi scuserà per l’imprecisione chi ha la maestria di saperlo fare davvero) campire significa ‘fare il campo’, cioè stendere un colore uniforme sulla tela intera, o in una zona contornata, per sfruttare l’effetto cromatico con cui questo fondo, tralucendo, dà spessore al colore che poi vi è steso sopra. Insomma il campire permette di stendere una base con cui esercitare un’influenza essenziale e occulta (a lavoro finito la campitura non si nota) sul risultato di un dipinto.

Non è un’immagine delle più semplici. E usare figuratamente ‘campire’ per ‘riempire’ è una ciofeca grezza, buona per chi non ha capito che si tratta di un riempire molto particolare, mica un colorare nei margini. Il campire riempie con un tenore di fondo che influenza senza essere evidente. Buffo come paia una frase astratta, invece è di una quotidianità pervasiva.

La musica sensuale in lontananza campisce la serata caldissima sotto le stelle; il sapore del vino sapido, minerale, campisce la cena di pesce; la pioggia uguale e leggera campisce il pellegrinaggio.

Si sa, le parole dell’arte sono fra quelle che rendono celebre la nostra lingua nel mondo; ma più che a queste vanità dobbiamo guardare al fatto che le parole dell’arte sanno parlare a noi. Una parte ricca della nostra eredità è stata spalmata su una tavolozza; poter usare il nome di un fare pittorico per descrivere la realtà è un privilegio.

Parola pubblicata il 08 Agosto 2018