Carissimo

ca-rìs-si-mo

Significato Molto amato, diletto

Etimologia superlativo di caro, dal latino: carus amato, costoso.

Perché questa parola merita una trattazione a parte rispetto a “caro”, di cui è superlativo? Dopotutto il superlativo non fa che intensificare i caratteri dell’aggettivo di grado positivo. Ma questa parola, nel suo uso vocativo, subisce una sorte particolare: infatti è uno degli appellativi più in voga per chiamare le persone di cui non ci si ricorda il nome. In questi casi il suo essere superlativo tradisce un tono esageratamente amichevole, intento a mascherare una veniale trascuratezza - ma con un risultato finale più goffo che disinvolto. Ad esempio, quando si arriva alla festa, il padrone di casa - che a stento sa chi tu sia ma ti ha invitato per fare numero - ti accoglie con un manierato “Carissimo! Fa’ come se fossi a casa tua” che passi l’intera serata a vendicare vuotando le bottiglie migliori; e quando per strada un perfetto sconosciuto ti si fa incontro con un sorriso sincero, salutandoti e chiamandoti per nome, non puoi che dirgli “Carissimo! Come stai?”.

In effetti questa parola, un po’ sperticata, si presta a qualunque fine per cui serva un’esagerazione affettata di impronta difensiva - pur rimanendo meravigliosa nei rari casi in cui misura esattamente la qualità di affetto e stima provato per qualcuno.

Parola pubblicata il 11 Maggio 2014