Cerchiobottismo

cer-chio-bot-tì-smo

Significato Tendenza a destreggiarsi cercando di non prendere una posizione netta, in modo da non scontentare nessuno

Etimologia parola coniata dal giornalista Giovanni Valentini, nel 1996, a partire dall’espressione dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

“Dare un colpo al cerchio e uno alla botte” significa non sbilanciarsi fra due parti avverse, scegliendo opportunisticamente di non suscitare critiche o malcontenti accordando un po’ di ragione qua e là. È da questa espressione che nasce la parola “cerchiobottismo”, propria del giornalismo politico, indicando l’inclinazione di chi, mosso da opportunismo, non prende una posizione netta in una disputa - trovando l’equilibrio in uno sbilanciamento simmetrico. Ad esempio, si può notare il cerchiobottismo dell’amministratore che strizza l’occhio a ecologisti e trivellatori, mentre la legge cerchiobottista, per risolvere tutto secondo diverse aspettative, lascia intatto il conflitto che l’ha richiesta e che doveva regolare.

Questa immagine nasce dall’opera dei bottai - i costruttori di botti. Costruire una botte non è affare semplice: mentre si incastra il cerchio di metallo intorno al fascio di assi di legno, si deve fare in modo che queste si assestino perfettamente, senza lasciare fessure. Nel farlo, il bottaio, munito di mazza, dà un colpo al cerchio e uno alla botte, fissando il primo e correggendo la posizione delle assi. Fa quindi due cose contemporaneamente - due cose che materialmente sono in opposizione fra di loro.

Perciò il cerchiobottista rimane colui che lavora due posizioni contrastanti accomodando per proprio tornaconto prima l’una, poi l’altra. Ma nell’uso invalso, non è un mediatore, non cerca l’armonia delle parti. Cerca di non scontentarle, e di tenersi aperta ogni porta - tergiversando, e magari tenendosi pronto a saltare sul carro del vincitore.

Parola pubblicata il 11 Settembre 2015