Commensurabile

com-men-su-rà-bi-le

Significato Nelle scienze matematiche, di enti fra i quali si può stabilire un rapporto, di grandezze che ammettono un’unità di misura comune; che può essere messo in rapporto

Etimologia dal latino commensurabilis, composto da cum insieme e mensura misura.

Questa parola descrive un concetto di importanza capitale, in matematica ma non solo.

Si dicono commensurabili degli enti fra i quali è possibile stabilire un rapporto. Secondo questo ampio significato, in particolare si dicono commensurabili le grandezze che hanno un sottomultiplo comune, cioè che ammettono una medesima unità di misura (cifra del rapporto) - o, in termini più precisi, grandezze il cui rapporto è un numero razionale; quindi sono commensurabili chilometri e millimetri, mentre non lo sono il raggio del cerchio e la sua circonferenza (il cui rapporto è descritto con un numero irrazionale). E volendo fare un esempio di matematica superiore, neppure mele e pere sono commensurabili.

Profanamente diventa quindi commensurabile ciò che può essere paragonato; si può quindi restare stupiti davanti al lavoro di un amatore dilettante commensurabile a quello di un professionista, l’esperienza di una partita a scacchi con un computer non è commensurabile con quella di una giocata con un umano, e c’è grande confusione sulla commensurabilità del piacere col denaro. In questi sensi più generici il commensurabile resta una parola di un bel tono, che palesa un certo discernimento - almeno tentato.

Parola pubblicata il 04 Novembre 2014