Cursorio

cur-sò-rio

Significato Rapido, frettoloso, che si fa di corsa; in zoologia, atto alla corsa

Etimologia dal tardo latino cursorius, derivato di currere ‘correre’.

La formazione classica di questa parola ci inganna: infatti pare un normale prodotto della diretta digestione del latino in italiano, in particolare dell’aggettivo tardo cursorius - in pratica un fratello di ‘cursore’, tutto regolare. Invece la faccenda è un po’ più complessa: iniziamo dicendo che, secondo certi dizionari, il termine ‘cursorio’ è attestato in italiano solo nel 1983. Come è possibile?

Probabilmente tale affermazione è da circostanziare. In effetti pare che solo fra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 l’aggettivo ‘cursorio’ abbia acquisito in italiano i significati di rapido, frettoloso. Manco a dirlo, si dice cursorio ciò che è fatto di corsa. E si può subodorare che sull’affermazione di questi significati abbia pesato il cursory inglese, che li ha fin dal Seicento - mutuati dal francese medio cursoire, che a sua volta pesca nel cursorius latino. Ma già nei primi decenni del Novecento ‘cursorio’ è stato usato in italiano in ambito zoologico, per indicare quegli apparati che rendono un animale atto alla corsa. Per esempio ci sono zampe di tipo cursorio e zampe di tipo ambulatorio. Insomma, il quadro etimologico è composito.

Ad ogni modo, il cursorio-rapido è una risorsa versatile: ha un tono ricercato ma col riferimento alla corsa comunica un’immagine schietta, diretta - quasi elementare - che la rende più concreta del rapido, dello svelto, senza tirare in ballo la fretta come il frettoloso. Prima di gettarci nel vivo delle lezioni facciamo un’introduzione cursoria per rinfrescare qualche concetto di base; da una lettura cursoria del libro capiamo che è interessante ma non ci serve - o peggio che ci serve ma non è interessante; e il cuoco si stizzisce davanti alle mangiate cursorie di chi si vuol saziare senza sapere nulla del piatto.

Parola pubblicata il 08 Aprile 2018