Femminino

fem-mi-nì-no

Significato Femminile

Etimologia dal latino femininus femminile, specie nel senso di genere grammaticale.

Non parrebbe, ma è una parola un po’ spinosa.

Il femminino altro non è che il femminile, cioè ciò che è caratteristico della donna. Si tratta di una parola che si trova usata davvero raramente: la sua maggior fortuna sta nell’essere stata impiegata nella traduzione del Faust di Goethe.

Nel V atto, nel momento conclusivo della redenzione di Faust, il cui spirito viene assunto in cielo, Goethe richiama quale causa della sua salvezza la figura di Margherita, e il suo amore: sono state proprio le sue qualità femminili a permetterla - qualità non contingenti, ma connaturate nel concetto stesso di femminilità. Goethe, nel verso finale, ci dice: Das Ewig-Weibliche zieht uns hinan, cioè “L’eterno femminino ci trae in alto”. E quest’espressione, ‘eterno femminino’, fu introdotta in italiano da Giosuè Carducci, che a sua volta l’aveva mutuata da una traduzione della critica francese (L’éternel féminin).

Se parliamo di ‘qualità femminili’, difficilmente ci vengono in mente caratteri così sostanziali come sono intesi nel Faust; il femminile comprende una vasta nuvola di connotazioni, che turbinano nei discorsi quotidiani.

Il femminino no. Impresso in questa parola resta il concetto espresso da Goethe - un concetto ampio, che non sarebbe necessariamente implicato dalla sola parola ‘femminino’. Ma il suo uso è così raro, e soprattutto così raramente svincolato dal paradigma faustiano, che tale nesso è praticamente ineludibile. Così il femminino passa ad indicare un tipo particolare di ‘femminile’; un femminile profondo, fisso, saldo, che richiama quei connotati sacri e bestiali di amore totale e di spinta all’elevazione che sono inscritti nella figura della donna - che echeggiano nella letteratura degli ultimi dieci secoli e negli esempi della nostra vita.

Parola pubblicata il 20 Aprile 2015