Formicolio
for-mi-co-lì-o
Significato Brulichio; sensazione di minuscole punture solleticanti
Etimologia derivato di formicolare, da formicola.
Parola pubblicata il 30 Settembre 2019
for-mi-co-lì-o
Significato Brulichio; sensazione di minuscole punture solleticanti
Etimologia derivato di formicolare, da formicola.
Parola pubblicata il 30 Settembre 2019
Anche se non tutte le persone della nostra civiltà urbana hanno sperimentato la sensazione fisica di un esercito di formiche che ti sale lungo il polpaccio, il formicolio ha per tutti dei significati familiari. Il che è naturale, visto che descrive sensazioni universalmente note, ma è un termine che copre delle minuzie interessanti.
‘Formicolare’ è un verbo trecentesco, e il primo significato con cui è emerso è quello di brulicare, al modo degli assembramenti di formiche (o formicole, secondo la vecchia variante toscana). Naturalmente questo modo di muoversi è stato subito adattato figuratamente alle persone, e quindi la gente formicola fra i banchi del mercato di Natale, la piazza può formicolare di turisti, e una folla di ammiratori formicola intorno al cantante in cerca di un selfie. Il formicolio deriva dal formicolare, e può proprio descrivere questo movimento — il formicolio della gente, della piazza, degli ammiratori — anche se questo uso è piuttosto tardo, del primo Novecento, e meno diffuso.
È invece seicentesco (oltre ad essere il primo concetto che ci viene in mente quando si parla di ‘formicolio’) il formicolio inteso come sensazione di una moltitudine di minuscole punture, solleticante fino ad essere dolorosa. Senza addentrarci nelle patologie né impantanarci sul caso classico del formicolio che senti al braccio su cui ti eri addormentato, o alla gamba dopo essere stato a lungo seduto storto sulla ringhiera — una sensazione in cui le punture si accompagnano a torpore — si può parlare del formicolio ai palmi delle mani, sentito mentre camminiamo avanti e indietro in attesa di una notizia ottima o ferale, del formicolio del braccio che vogliamo ma abbiamo paura di alzare per dire la nostra, del formicolio basso che ci agita quando vediamo la persona che ci piace cambiarsi i vestiti, di un formicolio di inquietudine che ci corre sulle spalle, sul collo e sul cuoio capelluto quando scendiamo in cantina di notte. Passi e morsi di formica in una sensazione nervosa dell’epidermide, che però — e qui è lo scarto — è tutta interna.
Dalle formiche che ti danno l’assalto puoi difenderti, puoi scrollartele di dosso con le mani, puoi fuggire. Invece il formicolio è una sensazione ineluttabile: non puoi farci praticamente nulla, viene e va da sé — è roba tua. È la voce di qualcuno che sa tutto di noi, che parla con misteriosa saggezza una lingua di punture, che peraltro comprendiamo benissimo. Insomma, come tante sensazioni della pelle è molto profonda, e si deve tener conto che quando parliamo di un formicolio (a parte quei casi in cui siamo rimasti seduti sulla gamba per un’ora) non solo raccontiamo una sensazione, ma ne adombriamo l’intima ragione.