Geenna

Parole semitiche

ge-én-na

Significato Inferno, luogo della dannazione eterna; antica valle nei pressi di Gerusalemme che fungeva da discarica di rifiuti

Etimologia dal nome ebraico della valle Gē Hinnōm o anche Gēʾ ḇen-Hīnnōm. Nel primo caso ‘valle di Hinnom’, nel secondo ‘valle del figlio di Hinnom’. In aramaico si contraggono in Gehinnom o anche Gehinnam.

  • «Andare in vacanza con lui? Meglio la Geenna.»

L’immagine dell’ardere nelle fiamme dell’inferno si appoggia su solidi pilastri culturali, fondati sul primo testamento biblico, che si elevano nei Vangeli sinottici e torreggiano nel linguaggio corrente — ignaro epigono di una tradizione millenaria, a tratti leggendaria e a tratti storica.

Andiamo con ordine: la Geenna, nella tradizione cristiana, equivale all’Inferno, un luogo di dannazione in cui l’elemento predominante è il fuoco. Ci sono delle ragioni: nel Libro di Geremia (7, 31 e 19, 5) si legge che i figli di Giuda (quindi coloro che appartenevano alla tribù di Giuda):

Hanno costruito le alture di Tofet nella valle di Ben-Hinnom, per bruciare nel fuoco i loro figli e le loro figlie […] hanno costruito le alture di Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal […] questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnom, ma valle della Strage.

La Geenna, così, per essere stata il luogo di sacrifici rituali in onore di idoli pagani, fu maledetta da Geremia. Si trovava poco fuori Gerusalemme e, forse a causa delle parole del profeta, divenne la discarica della città. Pare che fu il re Giosia ad inaugurare questa sua funzione, accendendovi un fuoco perpetuo volto a bruciare le immondizie dei gerosolimitani, le carcasse degli animali e i cadaveri dei delinquenti. Gesù e i suoi coevi la conoscevano bene, e probabilmente fu per via di tali fiamme, forse proverbiali nel linguaggio corrente del tempo, che nei Vangeli il nome della valle divenne il sinonimo del luogo di dannazione eterna.

È indubbiamente un termine minaccioso, il cui raddoppiamento vocalico, così estraneo alla lingua italiana, rende il suono pesante, quasi opprimente. Deriva dal nome di questa famigerata valle in ebraico, Gēʾ ḇen-Hīnnōm, divenuto in aramaico Gehinnom. Letteralmente significa ‘valle del figlio (o dei figli) di Hinnom’. Chi fosse Hinnom non è dato sapere. È pacifico, comunque, che la sua collocazione sia l’attuale Wadi Rababa, a sud della città vecchia di Gerusalemme e del monte Sion. La si può percorrere lungo Gey Ben Hinom Street e si noterà che nei pressi c’è anche un parco.

Geenna è una parola oggettivamente spaventosa, e forse di difficile uso — per impiegarla servono casi in cui l’Inferno normale non sia abbastanza. Puoi minacciare il coinquilino che lo aspetta la Geenna se oserà pescare di nuovo nella tua parte della credenza, ma anche ammettere con dolore che quei tre mesi di pausa di riflessione sono stati una Geenna, e si possono ricordare come terribile imitazione del fuoco della Geenna i fuochi dei forni crematori che ardevano incessantemente nei campi di sterminio nazisti.

Parola pubblicata il 27 Gennaio 2023

Parole semitiche - con Maria Costanza Boldrini

Parole arabe, parole ebraiche, giunte in italiano dalle vie del commercio, della convivenza e delle tradizioni religiose. Con Maria Costanza Boldrini, dottoressa in lingue, un venerdì su due esploreremo termini di ascendenza mediorientale, originari del ceppo semitico.