Gradasso

gra-dàs-so

Significato Sbruffone, fanfarone

Etimologia dal nome di Gradasso, personaggio della letteratura epico-cavalleresca, presente ne “L’Orlando innamorato” di Boiardo e ne “L’Orlando furioso” di Ariosto.

La colossale popolarità dei poemi di Boiardo e di Ariosto ha fatto sì che i nomi di molti personaggi che li abitano siano diventati delle antonomasie.

Gradasso, re di Sericana, è uno dei molti nemici di Carlo Magno; è un tipo sanguigno, impulsivo, che rincorre con temerarietà la conquista della spada di Orlando, Durlindana, e del cavallo di Rinaldo, Baiardo. Ma è più sbruffone che valoroso, e troverà la morte proprio sotto i colpi di quella Durlindana che tanto bramava (della serie: agognare uno status symbol può essere pericoloso). Questi caratteri di Gradasso hanno fatto tanta presa sull’immaginario collettivo da far diventare Gradasso il fanfarone per antonomasia: infatti oggi chiamiamo gradasso il millantatore, lo spaccone, facile al vanto e alla minaccia - che si presenta come molto più forte e coraggioso di quel che sia. È interessante notare come la locuzione più comune in cui viene usata questa parola, cioè “fare il gradasso”, comunichi bene che si tratta di un’antonomasia: fa il gradasso chi si comporta come Gradasso.

Il ragazzino di terza media farà il gradasso con quelli di prima (non è un bullo, cerca solo di farsi più grande di quel che è); il gradasso stolido che ha un lavoro modesto chiederà un finanziamento cinquantennale per comprare un’auto di lusso con cui girellare per la via del paese dandosi grandi arie; e l’accademico più celebre che dotto farà il gradasso raccontando di essere stato in lizza per il Nobel - a cui ha nobilmente rinunciato per più alti impegni.

Parola pubblicata il 18 Novembre 2013