Impingere

im-pìn-ge-re (io im-pìn-go)

Significato Come transitivo sospingere, spingere avanti; come intransitivo pronominale, opporsi

Etimologia dal latino impìngere, composto di in- e pàngere ‘ficcare, fissare’.

È vero: questa parola è arcaica, e difficile da impiegare - non per difficoltà intrinseche, ma perché scarseggiano i contesti in cui può essere appropriato usarla. Però è utile dominarla: le sue suggestioni allenano il pensiero, e ci permette di comprendere meglio parole del suo stesso ramo.

Balza subito all’occhio la sua parentela col verbo ‘spingere’. Ma è forte di un prefisso più preciso, e infatti acquista il profilo di un sospingere, di uno spingere avanti o dentro - o meglio, di uno spingere in una direzione desiderata o conveniente. Ed è un’azione netta, tant’è che si è spesso declinata in un urtare, e figuratamente in un caricare, in un assalire.
Così l’amico mi impinge a fare la prima mossa con la ragazza che mi piace, aggiustate le vele il vento ci impinge verso il porto, il falegname impinge gli ultimi tasselli dell’incastro, e il fumettista alla presentazione del libro si ritrova impinto da una folla entusiasta.
Parimenti forte è l’uso in veste di intransitivo pronominale (‘impingersi’), caso in cui prende il significato di spingersi contro, di opporsi: la minoranza si impinge per contrastare l’approvazione di una legge, e davanti alla proposta della passeggiata sotto il diluvio il cane si impinge.

Con la sua grazia, resta una tessera importante del nostro patrimonio linguistico.

Parola pubblicata il 02 Marzo 2017