Indole
ìn-do-le
Significato Insieme delle inclinazioni naturali che caratterizzano un individuo; qualità specifica
Etimologia voce dotta recuperata dal latino indoles ‘inclinazione, disposizione naturale’, derivato dal verbo àlere ‘nutrire’, ma in origine ‘crescere’, col prefisso indu- ‘dentro’.
Parola pubblicata il 25 Luglio 2021
Una parola dimessa e delicatamente ricercata, che come molte parole dimesse custodisce qualcosa. A guardarla non ha lo smalto teatrale e narrativo del carattere, non adombra le profonde e complesse ampiezze psicologiche della personalità, né ha le antiquate rigidità del temperamento. Si avvicina forse alla natura — e non senza ragione. È una di quelle volte in cui, per capire una parola, si devono cercare le corde ultime.
Conosciamo l’indole come insieme delle inclinazioni naturali di una persona; ma è un insieme aggregato, con pochissimi dettagli. È un’impressione profonda, una forma globale. Il latino indoles è un derivato del verbo àlere ‘nutrire’, ma originariamente ‘crescere’— che è un vero cardine delle nostre lingue. È dal suo ceppo che scaturiscono variamente l’alimento, l’alunno, l’adulto, l’adolescente, l’alto (che letteralmente è un ‘cresciuto’!). Nell’indoles gli si prepone un indu- che racconta un ‘dentro’. Il risultato?
L’indole ha originariamente a che vedere con l’irripetibile cifra della spinta interna alla crescita, che in maniera spontanea, libera, naturale, determina una conformazione unica — che non si coglie solo a livello di caratteri esteriori descrivibili in modo analitico. Ha una parte non tanto sommersa, quanto intima. Insomma, anche se li piantiamo a pochi passi di distanza, non ci saranno due olivi che crescono uguali, e quel loro irriducibile essere scritti in loro stessi è la loro indole.
Da queste premesse — di etimologia lontana ma che ancora si ripercuotono con evidenza negli usi correnti — si trae l’indole come insieme di caratteri, di inclinazioni naturali, tanto che resta sempre piacevolmente inafferrabile, anche quando è definita. Così posso raccontare di come la fornaia abbia un’indole tale che a contrariarla si corre un rischio, posso parlare dell’indole pacifica del cane che guarda con perplessità i suoi compari allarmisti; ma posso anche parlare dell’indole solare di un paese, di una cittadina, che mi attrae e in cui mi sento centrato in me stesso, dell’indole politica di un delitto, dell’indole generale di una critica, o dell’indole poetica di una lingua.
Nell’arcipelago di parole che con grande varietà si riferiscono a questi tratti, che insistono sulla natura di un individuo, l’indole non è l’isola più frequentata. E questo, in un certo modo, la preserva.