Leviatano

le-via-tà-no

Significato Mostro biblico; nome che il filosofo Thomas Hobbes dà al sovrano che esercita un potere assoluto sui cittadini; struttura gigantesca e complessa

Etimologia dall’ebraico Liwyātān, nome di un mostro biblico, che propriamente significa ‘tortuoso, attorcigliato’, dal verbo liwjah circondare.

Quella del leviatano è una figura che esercita il suo fascino sull’immaginario collettivo da secoli. È nell’Antico Testamento che incontriamo questo mostro marino; nonostante manchi una descrizione puntuale, l’etimologia del suo nome ce lo fa immaginare con le fattezze di un colossale serpente - re di tutte le bestie, segno vivente del potere di Dio. Alcune interpretazioni bibliche lo affiancano al behemoth e allo ziz, che sarebbero i favolosi omologhi di terra e di aria; ma senza dubbio è la figura del leviatano ad essere la più suggestiva - che alternativamente si ritiene mutuata da quella di Tiamat, primigenia dea delle acque salate della mitologia babilonese, o dal dio-coccodrillo egizio Sobek.

Tanto forte era la suggestione di questo re delle bestie, che quando Thomas Hobbes, nel 1651, si trova a descrivere la genesi del potere statale come un contratto con cui la società attribuisce il potere di governare a un’entità singola, l’immagine che usa è proprio quella del leviatano: il potere assoluto, totale, spaventoso, che però sia garanzia di una società stabile e pacifica, risultato della convergenza di innumerevoli persone in un corpo unico.

Al di là di questo uso filosofico, il leviatano resta per antonomasia il colosso, la struttura enorme e complessa, specie da un punto di vista architettonico e ingegneristico: ad esempio, quando nel 1840 il conte William Parsons costruì a Birr, in Irlanda, il più grande telescopio che fino a quel momento fosse mai stato creato, questo prese il nome di Leviathan of Parsonstown; fu chiamato “Leviathan” anche un transatlantico tedesco che, quando gli Stati Uniti intervennero nella Grande Guerra, si trovava a New York, e che fu quindi requisito dagli statunitensi (prima si chiamava “Vaterland”). Inoltre, leviatano è il nome con cui è conosciuto un sistema per la sgrassatura della lana particolarmente ingombrante, costituito molte vasche consecutive, riempite con una soluzione di soda e potassa via via più diluita.

Oggi, in questo senso, è un nome che va usato in senso ironico; altrimenti suona pretenzioso. Ad esempio, si può chiamare leviatano il vecchio furgone del nonno, che a forza di aggiungere sponde e accessori è diventato una bestia enorme e terrificante, si dirà che lo zio è alle prese col leviatano quando lavora sulla casetta per gli attrezzi che cerca di tirare su da cinque anni, e l’assessore inaugura un leviatano con vibrante orgoglio: il museo dell’asfalto più grande al mondo.

Parola pubblicata il 12 Agosto 2015