Moratoria

mo-ra-tò-ria

Significato In diritto, sospensione eccezionale della scadenza delle obbligazioni; sospensione

Etimologia femminile sostantivato dell’aggettivo moratorio, dal latino tardo moratorius ‘che ritarda, che fa indugiare’, derivato di morari ‘ritardare, sospendere’.

A volte ci ricordiamo esattamente il primo momento in cui una parola ci si è manifestata in tutta la sua importanza. Durante un consiglio di classe, al liceo, io e una mia compagna, che eravamo rappresentanti di classe, dovevamo chiedere a nome di tutti di rimandare non ricordo quale consegna. La mia compagna, un po’ ingenuamente, disse ai professori «Via, siate buoni, dateci un ultimatum!» E il professore di storia, con un sorriso, la corresse: «Non state chiedendo un ultimatum, ma una moratoria.» Et voilà, ecco un nuovo concetto imporsi nel pensiero.

In diritto si parla di moratoria come di una sospensione, a carattere eccezionale, della scadenza di un’obbligazione: ad esempio al debitore può essere concessa senz’altro una moratoria quando un disastro ambientale renda impossibile il suo adempimento nei tempi prefissati.

Più comunemente, in ambito giornalistico, questo termine viene impiegato per descrivere estensivamente una sospensione. La moratoria, in questi casi, è spesso a tempo indeterminato, anche se, in quanto sospensione, non acquista il carattere definitivo di un’interruzione permanente o di un’abolizione - di cui può però essere un’anticamera di riflessione. Celebri sono le moratorie nucleari con cui gli Stati cessano la produzione di ordigni atomici e le moratorie all’esportazione di armi, e parimenti famosa è la moratoria russa sulla pena di morte per l’adesione al Consiglio d’Europa - formalmente non abolita, ma non inflitta dal ‘96.

Una parola ricca, versatile e precisa, che non manca occasione di usare.

Parola pubblicata il 04 Gennaio 2017