Pangea
Le parole dei dinosauri
pan-ge-a
Significato Antico supercontinente che riuniva tutte le terre emerse
Etimologia voce coniata da Alfred Wegener, composto dagli elementi greci pan- ‘tutto’ e -gea, da gê ‘Terra’.
- «L'Oceano Atlantico nacque dalla frammentazione di Pangea.»
Parola pubblicata il 10 Giugno 2024
Le parole dei dinosauri - con Andrea Cau
Sono parole complesse, difficili da comprendere, dalle storie magnetiche e sconosciute... e che però sono anche parole dell'infanzia, parole che continuano a risuonare lungo tutta la nostra vita. Sono le parole dei dinosauri e della paleontologia, e con Andrea Cau, paleontologo e divulgatore, autore della serie di libri "La rivoluzione piumata", ne scaveremo una un lunedì su due.
Il meteorologo tedesco Alfred Wegener era ossessionato dalla forma di due continenti, Africa e Sudamerica. I loro margini atlantici si incastrano perfettamente, troppo fedelmente per essere un caso. Questo fatto non poteva, a suo avviso, essere una mera (per quanto letterale) coincidenza. Negli anni raccolse innumerevoli prove geologiche e biologiche che parevano accomunare continenti oggi distanti, da lui concepiti come parti di un’unica entità naturale. Tutte queste prove sostenevano un’idea ardita: in un tempo remoto, tutti i continenti erano stati uniti in un’unica massa, che Wegener chiamò ‘Pangea’. Il meteorologo tedesco non aveva dubbi: in milioni di anni, la lenta disgregazione di Pangea aveva aperto gli oceani Atlantico ed Indiano, separato i vari continenti, fino a spingerli nelle posizioni attuali.
L’ipotesi di Wegener aveva un enorme difetto: pareva violare tutte le leggi della fisica e della geologia note ai suoi tempi. Quale processo immane poteva aver spaccato Pangea e portato i continenti alla deriva? Una lista di prove non è sufficiente per sostenere un fatto scientifico: occorre un meccanismo fisico verificabile, che renda la spiegazione di Wegener, così contraria al senso comune, un’ipotesi credibile. Purtroppo, Wegener non era stato in grado di proporre un meccanismo valido, fisicamente plausibile, per la sua deriva dei continenti. Le prove da lui raccolte vennero quindi spiegate dai geologi con cause meno spettacolari, come l’esistenza di antiche terre emerse, oggi sprofondate sotto il mare, che, come ponti, avevano collegato i due lati dell’Atlantico. Senza più la necessità di far muovere i continenti per spiegare le prove raccolte, la bizzarra ipotesi di Wegener morì con lui, nel 1930 .
La riabilitazione scientifica dello scienziato tedesco arriverà una generazione dopo, quando nuove scoperte e l’uso di nuovi mezzi di indagine porteranno alla formulazione di quella teoria generale che Wegener avrebbe desiderato conoscere, ma di cui non disponeva per sostenere la sua ipotesi: il motore che muove i continenti è stato identificato nelle profondità remote del nostro pianeta, ed è lo stesso meccanismo che produce i terremoti, le eruzioni vulcaniche, che solleva le montagne. Questa teoria, oggi nota come tettonica delle placche, fondamento della moderna geologia, non solo conferma Wegener, ma spiega nel dettaglio, persino con eleganza, perché avesse ragione.
Pangea stessa fu il prodotto dei movimenti di antichi continenti precedenti, le cui collisioni avevano generato alcune catene montuose oggi in gran parte erose, dalla Scozia al Canada, dal Marocco alla Russia. Interi cicli di assemblaggio e frammentazione di continenti, esistiti prima di Pangea, sono stati ricostruiti dai geologi grazie all’analisi delle rocce più antiche. A questi antichi continenti sono stati dati vari nomi, a volte ispirati dalla mitologia o dalla letteratura fantastica, come “Avalonia” e “Cimmeria”. Tra tutti i nomi di antichi continenti introdotti dai geologi, il mio preferito è quello che Wegener stesso diede ad uno dei due blocchi principali in cui Pangea si frammentò inizialmente, durante il Giurassico: “Gondwana”. Il nome significa, letteralmente, “la terra del popolo di Gondi”, e fa riferimento ad una zona dell’India in cui affiorano abbondantemente le rocce che testimoniano l’antica unità di tutte le terre emerse, 250 milioni di anni fa, al tempo dei primi dinosauri.