Propugnacolo

pro-pu-gnà-co-lo

Significato Storicamente, opera di fortificazione avanzata; figuratamente, difesa, baluardo

Etimologia voce dotta recuperata dal latino propugnàculum, da propugnare.

Siamo davanti a una di quelle parole ricercate, anzi di gusto letterario, che però sono facilmente accessibili. Che il propugnacolo, anzi il propugnaculum latino sia figlio del propugnare ha un’evidenza solare, e quindi ci porta subito in una situazione nota di difesa agguerrita. Il suffisso -culum, invece, serve fra l’altro a formare nomi di luoghi a partire da verbi — è quello del cenacolo, del cubicolo, dell’abitacolo e via dicendo.

Ora, il luogo in cui si propugna ce lo figuriamo come un baluardo — e tale è il significato originale del propugnacolo, nome generico di fortificazione romana, che poteva andare dal bastione al semplice parapetto, ma che aveva il carattere primario di essere una fortificazione avanzata, posta ad esempio davanti alle porte della città o nel punto del primo scontro con un esercito nemico. Però già in latino inizia a compiere il suo percorso figurato: anche una flotta può essere un propugnacolo.

In italiano ha una fortuna clamorosa. Recuperato nel Trecento, fino al primo Novecento resta felicemente corrente, a partire dal significato di fortificazione avanzata e acquisendo tutte le estensioni che normalmente associamo ai suoi colleghi sinonimi, come i già citati bastioni e baluardi. Sono detti propugnacoli barriere rocciose impervie, città o Stati che per la loro posizione strategica sono in grado di difendere una regione, ma soprattutto — questo è ciò che più ci interessa — chi o ciò che si pone a salvaguardia di qualcosa di morale, di ideale.

Ad esempio si può parlare di come le lasagne della nonna siano il propugnacolo dell’unità famigliare, davanti a cui ogni screzio s’infrange, del dibattito aperto e franco che è il propugnacolo della democrazia, mentre un gruppo di ricerca può essere il propugnacolo di una nuova teoria.

Bastioni e baluardi sono eminentemente passivi. Stanno, badiali, monumentali, a ferma difesa di qualcosa. Il propugnacolo, invece, ha un’energia più agile e aggressiva, si spende e si espone in una posizione che è insieme difensiva e avanzata. Dopotutto, il propugnare ha un profilo estremamente netto — ed è riduttivo intenderlo come un ‘difendere’.

Certo, nonostante la sua relativa trasparenza e la sua bella sfumatura il propugnacolo resta un termine molto elevato: non è un abito che si può indossare in ogni occasione. Ma nella sfera della difesa assertiva resta un termine di valore.
E poi si può sempre usare ironicamente, parlando dello spritz come del propugnacolo della prima serata, o del cane che ispeziona la spazzatura quale propugnacolo contro gli sprechi.

Parola pubblicata il 08 Aprile 2021