Rabberciare

rab-ber-cià-re (io rab-bèr-cio)

Significato Aggiustare, accomodare alla meglio; sistemare, correggere

Etimologia etimo incerto. L’ipotesi più plausibile lo vuole derivato dal latino imbreces ‘embrici’, nella variante ambrices, attraverso la voce emiliana lamberciar ‘coprire con embrici’.

In questo verbo c’è un bel significato corposo: denota un aggiustare, ma non descrive la più perfetta e attenta delle azioni. Si tratta di un accomodare alla meglio, in maniera arrangiata - e non necessariamente provvisoria.

Sembra che questo verbo, così colorito, scaturisca dall’edilizia, con particolare riferimento al lavoro del rimettere le tegole. Come molti lavori manuali è ricco di suggestioni figurate: di rado capita di dover rifare un intero tetto, più comunemente capita di dover sostituire e rassettare degli embrici rotti o smossi - il che comunica straordinariamente bene la parzialità urgente e necessaria del rabberciare, che prende il profilo di un rattoppare.

Quando le incessanti piogge rovinano una strada, l’amministrazione opta per un rabbercio di fortuna in vista di un favoleggiato intervento più compiuto; si rabbercia la scollatura della suola, finché è poca cosa; si rabbercia il buco di bilancio con una misura straordinaria in attesa dei pagamenti in arrivo.

questo significato si estende facilmente al correggere, al sistemare, al mettere insieme in maniera raffazzonata: il professore rabbercia le parti più sfilacciate della tesi, si rabbercia in fretta un progetto prima della scadenza del bando, e si arriva in scena con una sceneggiatura rabberciata che però funziona, e bene.

Parola non aulica ma forte, che trasmette tutta l’intensità di un lavoro manuale forse grossolano ma efficace.

Parola pubblicata il 29 Ottobre 2016