Raccapezzare

rac-ca-pez-zà-re (io rac-ca-péz-zo)

Significato Mettere insieme con difficoltà; trovare, riuscire a capire; come intransitivo pronominale, orientarsi

Etimologia da accapezzare, derivato dal latino caput ‘capo, estremità’.

Saltiamo tutti i passaggi e diciamolo subito: l’immagine fondamentale del raccapezzare è quella del fare un puzzle. Cioè, non proprio fare un puzzle, ma afferrare elementi diversi e distanti accostandoli a capo a capo, raffrontandoli. Questo è proprio il significato del verbo ‘accapezzare’ (per cui posso accapezzare le piastrelle in modo che combacino), di cui ‘raccapezzare’ è un rafforzativo - per quanto poi prenda dei significati molto più estesi.

C’è un certo sforzo, nel raccapezzare, lo sforzo di comprensione di chi cerca di mettere insieme i pezzi di un quadro frammentato. Così prende il significato di raggruppare, racimolare con difficoltà - raccapezzo i soldi per fare il master che volevo, raccapezzo qualche amico per la partita di calcetto. Uno sforzo del genere, una volta compiuto, diventa un comprendere, un trovare, un capire: abbandono l’orgoglio e consulto il navigatore per raccapezzare la via più veloce, con la giusta chiave di lettura si raccapezza il senso della poesia o del dipinto, e solo rimuginandoci sopra si raccapezza il senso sottile di una risposta.

Ma il più genuino potere di questo verbo viene sferrato quando è usato non come transitivo, ma come intransitivo pronominale: raccapezzarsi. Qui lo sforzo del mettere insieme precipita in un cristallino orientarsi, in un rendersi conto di qualcosa - in un avere tutti i pezzi sistemati: l’azione si sposta tutta sul soggetto. Allora cerco di raccapezzarmi fra confuse norme tributarie, non mi raccapezzo di come il prestigiatore mi abbia fatto comparire nel portafogli la carta che avevo scelto, dopo aver avuto istruzioni discordanti non mi raccapezzo più su come si debba montare l’attrezzo ginnico.

Una parola non aulica, ma straordinariamente espressiva.

Parola pubblicata il 03 Dicembre 2016