Scilicet
scì-li-cet
Significato Termine che introduce una parentesi o un inciso – col senso di beninteso, s’intende, cioè
Etimologia voce latina, da scire licet ‘si può sapere’.
- «Ci vediamo alle sette. Scilicet, sarò da solo.»
Parola pubblicata il 11 Marzo 2023
Il problema è che le parole non solo vanno sapute nel loro contenuto semantico, non basta conoscere la definizione da dizionario ed essere in grado di usarle in una frase sensata: è importante anche sapere quando usarle. Non solo significano qualcosa, ma fanno qualcosa, che va capito in modo da poterle sfruttare adeguatamente. Alcune parole, ad esempio, sono parole di potere. Potremmo trovare tanti altri modi di esprimere più o meno la medesima cosa, ma questo genere di parole ci permette di esercitare una soggezione speciale.
Questo accade abbastanza tipicamente con i latinismi crudi — e però ci sono dei latinismi molto meno amichevoli di altri. Scìlicet, per esempio: è un termine senz’altro molto ricercato, che oltretutto non dà appigli per evidenti per intuire al volo ciò che vuole dire. Può assumere un profilo decisamente arcano. Ma non è tutto: è un termine che nella frase ha una posizione e una funzione che si fa notare. Infatti — attenzione perché qui sta il suo senso — serve a introdurre una precisazione parentetica, cioè posta in un inciso, in una parentesi, che insomma chiarisce qualcosa di quel che si sta dicendo. Alla fine questa parola astrusa è un s’intende, un beninteso, o più semplicemente anche un cioè, un vale a dire, un naturalmente.
In latino è proprio un si capisce, s’intende, infatti è il risultato dell’univerbazione dell’espressione scire licet, propriamente ‘si può sapere’. Posso anticipare allo zio che stasera serviremo del succo di melograno fresco, oltre al resto — scilicet del vino di Bolgheri; posso parlare di certe caratteristiche della cucina cesenate, scilicet romagnola; e valutiamo la gravità dell’ingiuria lanciata (scilicet: grammuffastronzolo).
Scilicet non ha un significato semplice, secco, di quelli che ci aspettiamo di solito quando incontriamo un’espressione latina, perché è essenzialmente un ‘aperta parentesi’, che discorsivamente possiamo interpretare come un cioè, un s’intende e simili che dicevamo. Ma è un termine ostico che ha poco di discorsivo: dichiara che s’introduce un chiarimento, una cosa che si può sapere (con una sottile sfumatura di concessione).
Esempi scherzosi a parte, è una parola che si può sfoderare in quei discorsi in cui vogliamo, se non proprio intimidire, almeno alzare e irrigidire il tono. Uno scilicet che apra una parentesi, che dia spazio a un inciso, impressiona e conferisce serietà — segno di finezza dotta e disinvolta in un testo accademico, in un documento ufficiale, e in tutti quei testi in cui vogliamo mostrare l’esercizio di un certo potere.