Spasso
spàs-so
Significato Divertimento, passatempo piacevole; persona o cosa spassosa; passeggiata di svago
Etimologia derivato di spassare, che attraverso l’ipotetica forma parlata expassare ci giunge dal latino expassus, participio passato di expandere ‘aprire, stendere, allargare’.
Parola pubblicata il 18 Aprile 2018
Qualcuno potrebbe stupirsi e dire: “Oibò, allora lo spasso c’entra in qualche modo misterioso con l’espandere ma non c’entra col passeggio?” Ebbene, è uno stupore da correggere e ampliare, perché in sensi diversi scaturiscono tutti dallo stesso ceppo.
Partiamo dal finale: lo spasso - un divertimento, un passatempo piacevole - nasce nell’expassus perché è un momento in cui l’animo si distende. Normalmente costretto, condotto a forza nelle tensioni e nelle incombenze, lo spirito si apre nello svago goduto dello spasso, si rilassa. E questo ce ne dà la dimensione, che di rado è esagerata proprio perché altrimenti lo spasso si strizzerebbe in una nuova smodata agitazione: sembra quasi una declinazione dell’eutrapelia, del divertirsi misurato di Aristotele.
Nell’expandere latino riconosciamo il verbo pandere, che significa precisamente ‘aprire, stendere’; ed è da questo verbo che nasce anche il passus, osservato nel suo essere essenzialmente un’apertura della forbice delle gambe. Dal passo viene l’amabile passeggiata, e in espressioni come ‘andare a spasso’ (dove lo ‘spasso’ è giusto la passeggiata, la regina degli svaghi a modo) i due rami che si erano dipartiti si ritrovano e frusciano insieme.
Le barzellette calcolate dello zio sono sempre uno spasso (ed è uno spasso anche lui); lo spasso dell’amico è passare il sabato pomeriggio fra le bancarelle di libri usati; e portare il cane a spasso è uno spasso pure per noi.
Bellezza dei pensieri connessi.