Spasso

spàs-so

Significato Divertimento, passatempo piacevole; persona o cosa spassosa; passeggiata di svago

Etimologia derivato di spassare, che attraverso l’ipotetica forma parlata expassare ci giunge dal latino expassus, participio passato di expandere ‘aprire, stendere, allargare’.

Qualcuno potrebbe stupirsi e dire: “Oibò, allora lo spasso c’entra in qualche modo misterioso con l’espandere ma non c’entra col passeggio?” Ebbene, è uno stupore da correggere e ampliare, perché in sensi diversi scaturiscono tutti dallo stesso ceppo.

Partiamo dal finale: lo spasso - un divertimento, un passatempo piacevole - nasce nell’expassus perché è un momento in cui l’animo si distende. Normalmente costretto, condotto a forza nelle tensioni e nelle incombenze, lo spirito si apre nello svago goduto dello spasso, si rilassa. E questo ce ne dà la dimensione, che di rado è esagerata proprio perché altrimenti lo spasso si strizzerebbe in una nuova smodata agitazione: sembra quasi una declinazione dell’eutrapelia, del divertirsi misurato di Aristotele.

Nell’expandere latino riconosciamo il verbo pandere, che significa precisamente ‘aprire, stendere’; ed è da questo verbo che nasce anche il passus, osservato nel suo essere essenzialmente un’apertura della forbice delle gambe. Dal passo viene l’amabile passeggiata, e in espressioni come ‘andare a spasso’ (dove lo ‘spasso’ è giusto la passeggiata, la regina degli svaghi a modo) i due rami che si erano dipartiti si ritrovano e frusciano insieme.

Le barzellette calcolate dello zio sono sempre uno spasso (ed è uno spasso anche lui); lo spasso dell’amico è passare il sabato pomeriggio fra le bancarelle di libri usati; e portare il cane a spasso è uno spasso pure per noi.

Bellezza dei pensieri connessi.

Parola pubblicata il 18 Aprile 2018